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Cronaca Via Pietro Giardini, 1195

Omicidio in via Giardini: arrestato il compagno della vittima

Secondo gli investigatori e il pm Giuseppe Tibis, le prove parlano chiaro: a uccidere la 39enne Edyta Kozakiewicz a suon di percosse sarebbe stato il compagno 58enne Umberto Musto che la teneva segregata in casa

La morte di Edyta Kozakiewicz è da attribuire alle percosse ricevute. L'efferatezza del delitto e le condizioni precarie in cui il suo compagno la costringeva segregata in casa in completa soggezione hanno indotto gli inquirenti a stringere il cerchio attorno a Umberto Musto, il convivente 58enne, e ad arrestarlo nella serata di giovedì 16 febbraio. A nulla sono valse le sue ripetute dichiarazioni di innocenza.

Il provvedimento di fermo disposto dal pm Giuseppe Tibis è scaturito in seguito alle indagini dei Carabinieri di Modena che hanno consentito di ricostruire i profili delle persone che avrebbero potuto compiere l'omicidio avvenuto mercoledì 15 febbraio al civico 1195 di via Giardini. Le prove acquisite dagli investigatori fin da subito hanno visto Musto come il principale sospettato. Gli esiti dell'autopsia sul corpo della 39enne Edyta presso l'Istituto di Medicina Legale di Modena, poi, hanno ulteriormente suffragato l'ipotesi degli inquirenti, ovvero che a compiere il delitto fosse stato proprio Umberto Musto. Nessuno, mercoledì pomeriggio, ha sentito le urla di dolore della povera Edyta mentre veniva picchiata nell'appartamento al primo piano del suo compagno: l'inquilina al piano di sopra era fuori per lavoro, mentre al piano terra i muratori impegnati in un'opera di ristrutturazione, probabilmente a causa del rumore degli attrezzi da lavoro, non si sono accorti di nulla.

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