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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Una camminata sul Monte Cimone diventa una terapia per chi ha avuto traumi cerebrali

Il valore del contatto con la natura non è mai stato così chiaro come per i quattro ragazzi protagonisti di una domenica sul monte Cimone. Una domenica come tante, ma che per  questi giovani, reduci da eventi traumatici e malattie che hanno causato loro una grave lesione cerebrale, è stata di fondamentale importanza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Il valore del contatto con la natura non è mai stato così chiaro come per i quattro ragazzi protagonisti di una domenica sul monte Cimone. Una domenica come tante, ma che per  questi giovani, reduci da eventi traumatici e malattie che hanno causato loro una grave lesione cerebrale, è stata di fondamentale importanza. Sono tutti pazienti del Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato (Parma) e accompagnati da quattro fisioterapisti e da un terapista occupazionale, i giovani hanno sfidato la montagna, camminando per più di due ore su un percorso diverso da quelli replicati nell'ambiente protetto delle palestre del Centro.

"Questa attività - spiegano i fisioterapisti Monica Vatteroni e Simone Reverberi - rientra nel "Progetto Sport" attivo nel nostro Centro, volto alla promozione dell'autonomia attraverso la sperimentazione di situazioni nuove o il ritorno ad abitudini e passioni della vita precedente l'evento che ha causato la cerebrolesione".

Insieme ai familiari e al personale sanitario, i ragazzi sono partiti di buon mattino dal Centro sul pulmino messo a disposizione dall'associazione Seirs di Parma. Il più "anziano" di loro ha 43 anni ed è reduce da un ictus, mentre gli altri, di cui uno minorenne, hanno subito un grave trauma cranico a seguito di incidente. Tutti sono relativamente autonomi e in grado di affrontare la camminata nonostante qualche deficit motorio residuo. Dopo alcune incertezze iniziali e la paura di non essere in grado di affrontare la sfida, i ragazzi hanno iniziato a procedere lungo il sentiero dapprima sottobraccio ai fisioterapisti e poi, acquisita maggior sicurezza, sempre più autonomamente.

Con grande gioia e soddisfazione hanno portato egregiamente a conclusione la prova, concedendosi poi un lauto pranzo nel rifugio sulle sponde del lago della Ninfa. "Oggi ho battuto il mio ictus 1 a 0 -ha detto uno dei giovani pazienti -  e ho intenzione di sfidarlo di nuovo, vincendo sempre e comunque! Perché quando il giorno si fa duro i duri cominciano a giocare!"

L'esperienza rientra nel progetto "Nevissima", promosso dalla Uisp. La collaborazione con il Centro Cardinal Ferrari è iniziata nel 2014 come avviamento allo sci e in quell'occasione ha condotto un gruppo di pazienti a Sestriere. Nel 2015 invece si è rivolta alla scoperta del territorio parmense, con tre uscite a Pratospilla, di cui una di trekking e due di sci.

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