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Cronaca

Le cooperative indicano la via ai comuni: “No al consumo zero di suolo”

Il presidente di Unicapi Antonio Finelli spiega: “No a consumo zero, sì a saldo zero. Ma riqualificare l'esistente costa e serve l'intervento del pubblico”. Chiuso il bilancio consuntivo 2013, con 2,4 milioni di produzione e 19,5 di patrimonio

“Occorre che la politica a consumo zero di territorio si traduca in modo più responsabile in saldo zero, che non è la stessa cosa”. Lo ha dichiarato il presidente della cooperativa a proprietà indivisa Antonio Finelli in occasione dell'assemblea dei soci convocata per approvare il bilancio 2013. “Consumo zero significa che fermo tutto e non occupo più suolo per costruire. Saldo zero, invece - ha spiegato Finelli - vuol dire che le aree edificabili già in piano vanno programmate, anche con varianti negli indici di costruzione, ma non bloccate; oppure si punta sul recupero e ricostruzione di aree inagibili e dismesse, senza consumare nuovo suolo, ma costruendo in modo più moderno e con minor impatto ambientale; oppure se decido di abbattere e non ricostruire posso trovare una nuova area edificabile in compensazione dell’area verde che ho ricavato dall’abbattimento”. 

“In ogni caso bisogna essere consapevoli che, viste le nuove norme (risparmio energetico, antisismico ecc.), riqualificare il già costruito comporta costi molto più alti. Pertanto – ha sottolineato il presidente di Unicapi – è necessario l'intervento del pubblico”. Quanto ai conti, l'assemblea dei soci della cooperativa ha approvato all’unanimità il consuntivo 2013. L'esercizio si è chiuso con un valore della produzione di 2,4 milioni di euro, un patrimonio netto di 19,5 milioni di euro e un utile netto di 339.550 euro (inferiore a quello del 2012 in conseguenza dei danni subiti da tre edifici della cooperativa a Camposanto e Rovereto a causa del terremoto). 

“La nostra si conferma una cooperativa solida, presente con 931 alloggi in quindici Comuni della provincia – afferma Finelli - La base sociale si è ampliata; ora abbiamo oltre 3 mila soci tra assegnatari e non e vogliamo mantenere le caratteristiche di cooperativa di abitanti erede delle antiche società operaie che nacquero con un forte scopo mutualistico”. Il presidente di Unicapi ha concluso auspicando che i Comuni riprendano la politica dei Peep, strumenti urbanistici fondamentali per offrire abitazioni a fasce di cittadini con reddito medio-basso, in forte aumento in questo periodo di crisi. 

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