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Cronaca Via Glauco Gottardi

Unimore, al via progetto di ricerca nel campo della robotica

Affidato a ricercatori di Intermech MO.RE. dell’Unimore il coordinamento del progetto europeo denominato “AREUS - Automation and Robotics for EUropean Sustainable manufacturing” per le nuove architetture elettromeccaniche dei futuri robot industriali e fabbriche automatizzate, affinché rispondano a criteri di maggiore sostenibilità ambientale ed economica

L’evoluzione della robotica industriale, in chiave di sostenibilità ambientale ed economica, passa per Modena e, in particolare, per il Centro Interdipartimentale Intermech MO.RE. dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, uno dei cardini di ricerca del Tecnopolo di Modena. Lo stabilisce il “Grant Agreement” firmato nelle settimane scorse tra i partner europei pubblici e privati partecipanti al Consorzio per il progetto AREUS - Automation and Robotics for EUropean Sustainable manufacturing, una iniziativa che partirà il prossimo 1° settembre 2013 e che, in un arco di 36 mesi, mira a sviluppare nell’ambito della robotica industriale nuove tecnologie, strumenti di simulazione ed i relativi metodi dell’ingegneria, avendo come obiettivo strategico quello di ricercare soluzioni capaci di migliorare il risparmio energetico ed economico degli impianti.

Il progetto, che poggia su un budget di 5 milioni e 985mila euro ed è finanziato per 3 milioni e 680mila euro nell’ambito del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea, sarà diretto e coordinato dal gruppo di ricerca di Disegno e Metodi dell’Ingegneria del Centro Interdipartimentale Intermech MO.RE, sotto la guida del prof. Angelo O. Andrisano. Vi partecipano importanti aziende ed università tra cui Daimler Ag, in particolare il reparto di Ricerca e Sviluppo dello stabilimento Mercedes-Benz di Sindelfingen (Germania), il maggiore costruttore europeo di robot industriali Kuka Roboter Gbmh(Germania), il costruttore di impianti robotizzati SIR SpA (Italia), e le Università di Chalmers Tekniska Hoegskola, (Svezia), di Danmarks Tekniske Universitet (Danimarca) e di Rigas Tehniska Universitate (Lituania), oltre a Danfoss A/S (Danimarca), Engrotec - Consulting Gmbh (Germania) e Delfoi Oy (Finlandia)

Il progetto è strutturato su quattro linee di ricerca integrate:

  • innanzitutto verranno sviluppate le nuove architetture elettromeccaniche dei futuri robot industriali e fabbriche automatizzate per incrementarne sensibilmente l’efficienza energetica; particolare attenzione verrà riservata alle fonti energetiche rinnovabili ed al recupero rigenerativo di energia e materiali;
  • contemporaneamente ci si dedicherà a rivoluzionare le tradizionali pratiche di progettazione di impianti robotizzati, sviluppando innovativi strumenti di simulazione e prototipazione virtuale per concepire processi di produzione a ridotto consumo energetico e minori costi di utilizzo;
  • gli impianti robotizzati progettati potranno, inoltre, essere gestiti con la massima efficienza e flessibilità, grazie ad una serie di software di ottimizzazione dei processi robotizzati, e permetteranno di garantire la stessa produttività riducendo drasticamente consumi e costi;
  • infine, verranno ideati e sviluppati metodi dell’ingegneria per l’eco-design, la valutazione ed il calcolo dell’impatto ambientale e costi sull’intero ciclo di vita di prodotti, processi e sistemi di produzione robotizzati che permetteranno di ideare e gestire le fabbriche del futuro.

“Le quattro linee di ricerca - spiega l’ing. Marcello Pellicciari, responsabile scientifico del Progetto AREUS - permetteranno di sviluppare le fabbriche ad alta tecnologia idonee a garantire competitività e vantaggio tecnologico alle aziende europee ed ha pertanto una notevole valenza applicativa, con importanti ricadute sul territorio”. È infatti missione di Intermech MO.RE. realizzare ricerca di alto livello scientifico mirata alle ricadute applicative di sviluppo tecnologico ed innovazione sul territorio regionale e nazionale.

“AREUS – afferma il prof. Angelo O. Andrisano, che dirige il gruppo di ricerca di Disegno e Metodi dell’Ingegneria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - è un ulteriore riconoscimento della qualità della ricerca che svolgiamo in ambito Fabbrica Intelligente. Il bando europeo cui abbiamo partecipato è stato molto selettivo tanto che è stato finanziato meno del 10% dei progetti presentati. Un particolare ringraziamento va anche alla dott.ssa Barbara Rebecchi ed all’intero Ufficio Ricerca del nostro Ateneo, che ha contribuito in modo determinante a questo importante successo”.

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