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Cronaca

UniMoRe, come la bioinformatica può dare una svolta alla ricerca sulle cellule cancerose

Inizia il ciclo "Genomica e Tumori - è già tutto scritto?" attraverso la quale UniMoRe indaga sulle cellule cancerose. Ad oggi la bioinformatica e gli strumenti matematico-statistici possono fare la differenza

Identificare i meccanismi biologici delle cellule cancerose attraverso la bioinformatica e gli strumenti matematici e statistici, questi gli argomenti al centro del nuovo incontro del ciclo “Genomica e Tumori – E’ già tutto scritto?” promosso dall’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Modena. L’appuntamento, che si terrà lunedì 27 aprile, vedrà intervenire il prof. Silvio Bicciato dell' Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che illustrerà lo stato dell’arte della bioinformatica nello studio del cancro, altrimenti detto l’Imperatore del Male. Che sarà seguito dall'appuntamento: “Bioinformatica: con i computer a caccia dell'Imperatore del Male” 

L’incontro, che si terrà lunedì 27 aprile 2015 alle ore 16.30 presso la Sala dei Presidenti dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti  (via Vittorio Emanuele, 59) a Modena, vedrà il prof. Silvio Bicciato del Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia illustrare alcune tecniche computazionali che, attraverso l’analisi dei dati genomici, permettono di identificare nuove armi da usare nella lotta contro il cancro, anche chiamato l’Imperatore del Male. Bisogna ricordarsi che si tratta di una delle sfide scientifiche più importanti e ambiziose di questo secolo. 

Il Progetto Genoma Umano, pur nella sua complessità, - afferma il prof. Silvio Bicciato di Unimore - può essere considerato una scampagnata se confrontato con il Sequenziamento del Genoma del Cancro. L’Atlante del Genoma del Cancro (The Cancer Genome Atlas - TCGA) descrive in dettaglio tutte le alterazioni genetiche e molecolari che possono trasformare una cellula sana in una maligna ed equivale a migliaia di volte l’atlante di tutti i geni dell'uomo, sia per varietà e complessità delle informazioni disponibili, sia per le potenziali ricadute per la salute umana. Allo stato attuale, infatti, i dati di genomica del cancro occupano circa 20 milioni di Gigabyte (1015 byte), ossia sono così grandi ed ingombranti che potrebbero volerci fino a quattro mesi solo per scaricarli”.

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