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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Indagine Censis, l'Università di Modena e Reggio si conferma al top

Tra gli atenei di media grandezza, Unimore si attesta al quinto posto. Spicca la qualità delle aule e le facoltà di Farmacia e Giurisprudenza e Lingue. Non soddisfano invece servizi e borse di studio

Col quinto posto assoluto nel raggruppamento degli Atenei pubblici di media dimensione (compresi tra 10 e 20mila iscritti) l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si conferma ancora una volta nella “top ten” della classifica relativa alla qualità delle università italiane, stilata dal Censis insieme al quotidiano la Repubblica. Col punteggio medio complessivo di 96,1/110 Unimore è preceduta solamente da Siena, Trieste, Sassari e Trento e in ambito regionale gode di una valutazione complessiva superiore agli altri atenei, che pure vantano posizioni di classifica più avanzate nei rispettivi raggruppamenti dimensionali: Bologna (1° tra i mega atenei) ha però un punteggio di 93,7/110, Parma (3° tra i grandi atenei) di 88,5/110 e Ferrara (12° tra i medi atenei) di 86,0/110.

La valutazione dell’Istituto di Statistica e del quotidiano milanese, riferita esclusivamente al novero delle 57 università statali e politecnici presi in esame, si basa sulla elaborazione di 5 paramenti che formulano un giudizio riguardo a servizi, sostegni economici allo studio, strutture, web ed internazionalizzazione.

Promossa col massimo dei voti 110/110 riguardo alla adeguatezza delle sue strutture, precedendo di gran lunga tutti gli altri atenei dei diversi raggruppamenti (Teramo è seconda con 109, ma poi la terza Macerata si ferma a 104), l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ottiene un’ottima valutazione anche riguardo al web (103/110), per il quale gli viene assegnato il nono punteggio più alto tra tutti i 57 atenei considerati nella classifica, ed il decimo posto assoluto fra tutti riguardo al grado di internazionalizzazione (95/110). Va un po’ meno bene per l’aspetto delle borse di studio (88/110) per le quali si deve accontentare del diciassettesimo scalino e per i servizi (79/110), che gli valgono solo la ventunesima posizione generale tra tutti gli atenei cosiddetti generalisti e politecnici.

Il lusinghiero “score” conquistato da UNIMORE è rafforzato, riguardo alla valutazione della didattica, dai podi che hanno scalato alcune sue aree disciplinari: secondo posto nel gruppo linguistico, secondo posto nel gruppo delle lauree a ciclo unico in farmacia e farmacia industriale, secondo posto nel gruppo delle lauree a ciclo unico in giurisprudenza, terzo posto nel gruppo dell’ingegneria, terzo posto nel gruppo economico-statistico e così pure il quinto posto nel gruppo medico-sanitario, l’ottavo nelle scienze dei servizi giuridici; il nono nel gruppo dell’insegnamento, il decimo nel gruppo agrario-veterinario e ancora  il decimo nelle laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia.  

Rispetto, infine, alla ricerca raggruppata secondo le 14 aree disciplinari classificate dal Consiglio Universitario Nazionale, valutata sulla base di parametri che hanno preso in esame il numero medio di unità di ricerca finanziate dal programma PRIN ed i progetti di ricerca finanziati dal settimo programma quadro di ricerca e sviluppo in rapporto ai docenti di ruolo, UNIMORE si guadagna posizioni di eccellenza in: settima nell’area scienze della terra e nona nell’area delle scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.

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