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Cronaca

Memoria imbrattata, ancora atti vandalici a sfondo politico

Svastiche sulla stele per la partigiana Borellini, falce e martello sul cartello di via Ramelli. Vandali perditempo, di segno opposto, continuano a imbrattare la città sfregiando i simboli del passato

Come in un inutile cortocircuito fine a sè stesso, si susseguono in città gli episodi di vandalismo a sfondo politico. Gesti che nulla hanno a che fare con il presente, figli di un odio covato per decenni e persino sconosciuto agli attuali interpreti. Così nei giorni scorsi Modena ha subito altri due atti vandalici di segno opposto.

In via Ramelli è stato nuovamente danneggiato il cartello stradale, all'incrocio con via Pico. Una mano ignota ha tracciato una riga con bomboletta spray nera sul nome di Sergio Ramelli, corredata dal simbolo di falce e martello, quello stesso nel quale si riconoscevano gli assassini dello studente milanese cui è dedicata la strada. Già lo scorso anno il cartello era stato smontato ed erano apparse scritte offensive sui muri della zona.

Due giorni or sono, invece, altri graffiti di stampo estremistico sono apparsi al parco della Resistenza, dove è stata imbrattata con svastiche e con l'emblema delle SS naziste la stele che ricorda Gina Borellini, la partigiana "Kira", Medaglia d'oro al valore militare e prima donna modenese eletta in Parlamento. Lo sfregio arriva a distanza di qualche mese da altri vandalismi compiuti all'interno del parco, dove anche in questo caso sono stati danneggiati i cartelli e dipinte croci celtiche sugli arredi. 

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