Minorenne violentata e ripresa durante la serata in disco, condannato un 29enne
Sei anni di carcere per un 29enne straniero, che tuttavia risulta irreperibile dall'inizio del processo. I fatti a Montese nell'estate di tre anni fa
Il primo giugno del 2019 inaugurava la stagione estiva della discoteca Indio di Montese. La voglia di divertimento che naturalmente accompagna la fine dell'anno scolastico, aveva portato centinaia di ragazzi a radunarsi nel locale di montagna. Tra questi anche una giovane residente nel bolognese, per la quale la serata avrebbe preso purtroppo una tragica piega.
La minorenne era stata in un primo momento avvicinata da un ragazzo coetaneo, il quale l'aveva condotta in una zona buia, lontana dalla frenesia della pista, appena fuori dal locale. Qui i due erano stati raggiunti da un giovane, un 26enne originario del Mali, che l'aveva costretta con la forza ad un rapporto orale. Mentre lo straniero perpetrava il suo gesto violento, l'altro ragazzo filmava con lo smartphone. Nessuno, sul momento, si era accorto dell'accaduto.
La giovane, comprensibilmente sotto shock, aveva in un primo momento preferito tacere sull'accaduto. Terrorizzata dal fatto che i due aggressori potessero diffondere il video online, si era chiusa nel proprio dramma interiore. Con un gesto di coraggio, sette mesi dopo l'accaduto ha trovato la forza di denunciare tutto alle forze dell'ordine.
L'indagine ha ricostruito la triste vicenda e si è tramutata in un procedimento penale. Mentre il processo a carico del minore è di competenza del Tribunale bolognese, quello relativo al giovane africano si è concluso ieri mattina presso il Tribunale di Modena con una sentenza di condanna. Il reato, com'è intuibile, è quello di violenza sessuale, declinato nella peggiore delle sue versioni: la violenza sessuale di gruppo.
Il 29enne maliano è stato quindi condannato a 6 anni di carcere. Ad assistere all'udienza in aula, però, c'era solo l'avvocato difensore d'ufficio: l'imputato, infatti, risulta irreperibile dall'inizio del processo. Lo straniero è uscito "dai radar" delle autorità pubbliche e potrebbe anche aver lasciato l'Italia.