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Cronaca

Vivere Modenese | I più bei murales e graffiti in città. Come Modena ha interpretato la street art

L'arte dei graffiti sui muri, o se vogliamo un inglesismo street art, ha conquistato la nostra città. Decine sono le opere modenesi da parte di artisti sia italiani che internazionali. Ecco dove trovare le opere più importanti

L'arte dei graffiti sui muri, o se vogliamo un inglesismo street art. Si tratta di una delle forme artistiche tra le più recenti e le più diffuse, basti pensare che su Instagram l'hashtag #streetart conta più di 17 milioni di foto su Instagram. Anche Modena non è da meno e quest'arte è riuscita a conquistare la città, ecco i più bei graffiti e murale modenesi: 

LA MEGA PIOVRA DI BLU. Pochi lo sanno ma a Modena ha lasciato un segno del proprio passaggio uno dei 10 migliori street artist del mondo, ossia Blu, che è entrato nel 2011 in questa top 10 del noto giornale statunitense  The Guardian. E' noto perché ha usato come propria tela i muri di tantissime città dall'America all'Europa e a Modena la sua opera si trova vicino alla Tenda. 

IL MURALES PIU' ENIGMATICO. E' un'opera anonima che si trova in zona Pomposa precisamente in viale Berengario Jacopo ed è particolare per i significati che riesce a trasmettere. Si mescolano gli occhi di un gatto, il becco di un cigno e i colori di una gallo, poiché questa immagine vuole ricordarci che  l’ uomo non perde le sue origini animali, e così seppur l'essere raffigurato desidera raggiungere una sfera, che è molto simile ad un pianeta, non è tanto diverso da un rapace che vuole un uovo.

IL MEGA TOPO. Questo murales lo hanno visto tutti coloro che le sere del weekend lo passano in zona Pomposa. Questo enorme topo che in realtà è una raffigurazione animale umanizzata, ossia il suo autore Ericailcane ha voluto raffigurare l'essere umano sotto forma animale che però rimane legato a quelli che i vizi umani. Lo potete trovare all'incrocio tra via Taglio e via Nazario. 

IL PALA MOLZA. E' uno dei centri della street art modenese più ricchi di opere. Le pareti sono state riempite grazie a più edizioni del concorso "Icone" e hanno visto protagonisti artisti del calibro di Escif con il suo enorme "Senso Unico", fino ai lavorti di Finsta e Honet. 

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