Le vie del centro sono state liberate e le prime bancarelle sono in viaggio per Modena, tutto è pronto per festeggiare anche questa Domenica 17 Gennaio Sant'Antonio. Una festa che per movimentazione dei cittadini e per numero di bancarelle non ha nulla da invidiare a quella del nostro patrono, che avviene per l'appunto fra due settimane esatte. Perché Modena è tanto legata a Sant'Antonio? E soprattutto, chi era Sant'Antonio?

Pochi lo sanno ma Sant'Antonio Abate non è italiano, bensì egiziano, nato attorno al 251 Qumans.  E' considerato il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. La tradizione di benedire gli animali non è legata direttamente a sant'Antonio, infatti le sue origini sono successive e legate alla tradizione medioevale tedesca, secondo la quale era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all'ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant'Antonio.

Sant'Antonio non è mai stato a Modena, ma i modenesi lo ritengono un santo protettore tra più importanti da diversi secoli e questa tradizione non è legata tanto alla storia del santo, quanto al suo essere "protettore degli animali". E' infatti molto spesso raffigurato insieme ad un maiale, che all'epoca aveva un significato non solo alimentare, ma persino curativo. Infatti il grasso del maiale veniva usato per le persone affette dal famoso "fuoco di Sant'Antonio", che compariva su parti del corpo in cui la persona sentiva un formicolio e appariva come una sorta di varicella. I contadini modenesi, così legati alla tradizione del maiale e degli animali da allevamento in genere, trasformarono il giorno di Sant'Antonio, nella ricorrenza del ringraziamento per gli animali da allevamento.