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Cronaca Zona Musicisti

Zona Musicisti, la decadenza di un quartiere con il fiato corto

Viaggio in un piccolo pezzo di città, stretto nella morsa del degrado socio-economico, dei vandalismi e della mobilità insostenibile, dove si vive con il torcicollo

Ormai non bastano più, come era un tempo, le proverbiali dita delle mani per contare gli episodi di microcriminalità, vandalismo e degrado che affliggono la zona Musicisti. Quel quadrato di città ad altissima densità abitativa, compreso tra via Emilia Est, Ciro Menotti, Divisione Acqui e il tracciato del “gigetto” è sempre stato considerato uno dei quartieri più vivibili ed appetibili di Modena, ma le cose stanno lentamente cambiando.

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi legati alla piccola delinquenza, come spiegano i fatti di cronaca: pneumatici tagliati e finestrini delle auto rotti per tentativi di furto spesso infruttuosi sono in cima alle lamentele dei cittadini che abitano la zona. Al secondo posto della triste graduatoria vi sono poi episodi legati al degrado, tra cassonetti bruciati, bivacchi occasionali, scritte sui muri e piccoli atti di vandalismo. Il quartiere è stato inoltre meta privilegiata della banda dei ladri di biciclette da corsa, con decine di garage svaligiati negli ultimi 2 anni. Tutti segnali che fanno alzare comprensibilmente la percezione di insicurezza.

Vi è poi la nota dolente relativa al commercio. Peculiarità della zona Musicisti è sempre stata quella di offrire ai propri residenti un'ampia offerta: un quartiere fatto di negozi, nel quale si poteva quasi vivere senza bisogno di uscirne. Stretti nella morsa della grande distribuzione e abbandonati dalle generazioni più giovani, i commercianti cercano di mantenere alta la qualità del loro lavoro, ma inesorabilmente affrontano un lento declino mentre si moltiplicano le aperture di negozi gestiti da stranieri. Ad infastidire l'attività dei commercianti si aggiungono crescenti fenomeni di accattonaggio, talvolta molesto. “Sono specialmente ragazzi africani, che di buon mattino arrivano insieme, programmano il loro giro per negozi e importunano i passanti, soprattutto anziani, anche se non hanno mai fatto male a nessuno”, spiega una negoziante, che aggiunge “Abbiamo segnalato la cosa alle autorità, ma con l'arrivo della bella stagione il problema si ripresenta”.

Come in molte zone della città la percentuale di residenti stranieri è in costante aumento e, analogamente a buon parte dell'area nord di Modena, si avvicina a grandi passi a raggiungere il 20% della popolazione residente (era del 17,4% nel 2012). Fortunatamente il quartiere non vive alcun reale conflitto di tipo etnico, se si escludono i tradizionali battibecchi condominiali o qualche episodio isolato. La presenza degli stranieri è però una costante nelle strade, nei bar e nei parchi e, sostenuta dal significativo invecchiamento della popolazione residente, sta rapidamente cambiando la fisionomia del quartiere.

Ma il senso di asfissia che la vita in zona Musicisti produce è anche strettamente collegato anche alla mobilità, che oggi appare del tutto insostenibile. Il quartiere straborda di automobili, parcheggiate ovunque fino a dimezzare l'ampiezza delle strade e congestionare il traffico nelle ore di punta o a causa delle soste in doppia fila. Un problema accentuato dagli ultimi interventi di manutenzione all'arredo urbano, che hanno tolto numerosi stalli per le auto in favore di aiuole più ampie, oltre che dall'entrata in vigore del Piano Sosta, che ha fatto riversare ad est di viale Ciro Menotti i lavoratori scoraggiati dalle strisce blu. Congestione della viabilità che porta con sè numerosi problemi, dall'inquinamento ambientale, all'alto tasso di incidentalità e danni ai veicoli, senza alcuna prospettiva risolutiva all'orizzonte.

Il bilancio che si trae da questo rapido viaggio nel quartiere è indiscutibilmente pieno di zone d'ombra. In zona musicisti si vive male? No, non in assoluto. Si vive però peggio, peggio di un tempo e senza prospettive di miglioramento. Il quartiere soffoca, si preoccupa, si affanna, ma non trova la sua identità. E vive con il torcicollo.

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