Cinema, il regista Ron Howard girerà un documentario su Big Luciano

In attesa del concretizzarsi del progetto cinematografico su Enzo Ferrari, Modena torna ad essere protagonista a Hollywood. E' infatti stata annunciato nei giorni scorsi un documentario su Luciano Pavarotti, che sarò diretto niene meno che da Ron Howard. Dopo il successo del documentario "The Beatles", il celebre regista americano ha deciso di riprendere la collaborazione con Brian Grazer, Nigel Sinclair e Guy East.

Il lungometraggi, autorizzato, sulla vita del tenore modenese sarà realizzato in collaborazione con Polygram Entertainment, partner di Universal Music Group, con il cofinanziamento di Studiocanal.

"Luciano Pavarotti ha vissuto una vita ricca di alti e bassi come un grande film drammatico e, come ogni protagonista interessante, è stato anche uomo di notevoli contraddizioni - ha detto Ron Howard -. La sua carriera è stata guidata dalle sue ambizioni artistiche, alimentate da un enorme talento e da un profondo amore per l'umanità che ha plasmato la sua seconda vita di filantropo. A me interessa vedere il modo in cui questa passione ha portato avanti la sua musica e il potente legame con il pubblico".

"Ha vissuto le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, figlio di un panettiere locale che ha avuto una grande voce e sogni di esibirsi, e una madre che ha laminato i sigari in una fabbrica nel nord Italia dove è cresciuto - ha aggiunto Howard - Ha faticato quando era ventenne e non sembrava certo un prodigio. Uscì lentamente ma saldamente, ottenenedo il suo riconoscimento e mantenendo un grande livello con una specie di atletismo che non credo che la maggior parte di noi capisca. Non si preoccupava molto del denaro, ma ha usato la sua fama per diventare ambasciatore per l'umanità a causa delle difficoltà che aveva avuto da giovane e ha divulgato la conoscenza dell'opera. Ha preso la decisione senza precedenti di cantare con le più grandi star pop della sua epoca. Era controversa tra i puristi d'opera, ma sfruttò l'occasione perché ciò che era più importante per lui era che più persone comprendevano il potere dell'opera e cosa potesse significare al cuore e alla mente. Spero che il film possa continuare questo sforzo".