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Economia

Esselunga e sindacati, accordo sperimentale sulle aperture domenicali

Accordo sul discusso tema delle aperture festive che si basa su una programmazione triennale del lavoro. Cisl: «Buone basi per rinnovo contratto integrativo scaduto nel 2007»

Programmazione trimestrale del lavoro domenicale che valorizzi la disponibilità volontaria dei singoli lavoratori, in un’ottica di attenuazione dei carichi di lavoro, miglioramento dell’efficienza organizzativa e della produttività aziendale. È questo il fulcro dell’accordo sperimentale, valido per un anno dal 1° maggio 2016, siglato dai sindacati Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil e la direzione di Esselunga, il gruppo italiano della grande distribuzione organizzata che conta più di 22.500 dipendenti degli oltre 150 punti vendita, di cui 139 a oggi aperti al pubblico nella giornata domenicale. 

«L’intesa riguarda anche i 450 addetti dei punti vendita di Modena, Sassuolo, Appalto di Soliera e Reggio Emilia – commenta il segretario generale della Fisascat-Cisl Emilia Centrale Enrico Gobbi – Si tratta di un accordo innovativo in un gruppo che ha resistito alla crisi degli ultimi anni. A fronte di una flessibilità contrattata, viene valorizzato il confronto tra le rappresentanze sindacali e la direzione aziendale per concordare le modalità della prestazione domenicale volontaria nel rispetto delle esigenze di vita dei dipendenti, pur in un’ottica di incremento della produttività. Questa intesa rappresenta un primo passo per ristabilire corrette relazioni sindacali e pone le basi per il rinnovo del contratto integrativo scaduto nel 2007– sottolinea Gobbi – Il nostro auspicio è che si individui un punto di mediazione al tavolo con Federdistribuzione per siglare al più presto il nuovo contratto nazionale per gli addetti della grande distribuzione organizzata». 

L’accordo con Esselunga prevede che a livello di singolo negozio venga esperito un confronto tra le rsu/rsa, i sindacati territoriali e la direzione aziendale sulla programmazione trimestrale concordata del lavoro domenicale e sugli impatti dell’organizzazione del lavoro – turni, riposi ecc. - che dovrà comunque prevedere 22 domeniche lavorate per gli addetti dei reparti DroGem e 24 prestazioni domenicali per gli addetti degli altri reparti. Rispetto alle previsioni dell’integrativo aziendale – sei domeniche di riposo domenicale per i full time e quattro per i part-time – l’intesa prevede che il 50 per cento delle giornate di riposo domenicale possano essere concordate a livello territoriale o di singola filiale. Si potranno inoltre concordare due giornate di riposo consecutivo di sabato e domenica ogni dieci domeniche di lavoro effettuate. 

«Sono esclusi dalla programmazione del lavoro domenicale i padri e madri di bambini sotto i tre anni e i lavoratori che assistono persone disabili o con patologie gravi e continuative – aggiunge Gobbi - Sul mercato del lavoro l’intesa introduce la possibilità per 120 lavoratori part-time a tempo indeterminato di incrementare l’orario di lavoro settimanale aggiungendo la domenica tra le giornate contrattualmente previste. L’accordo regola anche le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo in vigore dal 1° gennaio 2016 con la previsione – conclude il segretario generale della Fisascat-Cisl Emilia Centrale - di sette fasce di trattamento economico (di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale) dal 30 all’80 per cento rapportate al numero di prestazioni effettuale dalla prima alla 28 esima e oltre la 29 esima giornata lavorata».

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