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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

CNA: rallenta la crescita delle piccole e medie imprese

Dall'analisi congiunturale di CNA emerge che pur continuando la crescita delle pmi, si è verificato un rallentamento in vari settori. Le piccole però superano le grandi imprese e questo preoccupa

Le piccole e medie imprese modenesi continuano il recupero anche se a ritmi più contenuti. Nel secondo trimestre del 2011, infatti, si registra una crescita della produzione del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nei tre mesi precedenti però l’aumento era stato del 9,8%, un rallentamento conseguente all’incertezza che permea il contesto internazionale. Il dato rilevante è che per la seconda volta negli ultimi cinque anni la produttività dei “piccoli” supera quella dell’industria. La crescita costante è determinata ancora una volta dal buon andamento dall’export, ma è una crescita che comincia ad avere il fiato corto; si è ancora lontani di circa un 11% dai ritmi produttivi raggiunti nel 2007. Il fatto che i piccoli mettano a segno dati più positivi delle imprese maggiori non è un dato incoraggiante, anzi: solitamente, infatti, le pmi risentono in ritardo dei ciclici economici. In altre parole, il più pronunciato rallentamento registrato a livello medio potrebbe essere l’anticamera di una nuova crisi.

Analizzando i vari settori emerge che a trascinare i numeri delle piccole imprese continua ad essere la meccanica, carpenteria metallica compresa. Buona anche la performance del comparto relativo alle apparecchiature elettroniche. I “meno” caratterizzano alimentare e abbigliamento. Non è preoccupante il secondo calo consecutivo dell’alimentare, anche per le attese positive per il terzo trimestre (confermate dall’andamento degli ordinativi), e per la tenuta dei fatturati. Da questo punto di vista oltremodo favorevole è la crescita dell’export, che si attesta poco sotto al 6% del fatturato totale. Dopo un primo trimestre piuttosto pesante, la maglieria dà cenni di ripresa, confermati dagli ordini. Anche per le piccole imprese del segmento l’export continua ad avere un rilievo non trascurabile, visto che fornisce oltre l’8% del fatturato.

Il comparto dell’abbigliamento invece preoccupa abbastanza, essendo dominato (per il terzo trimestre consecutivo) dal segno negativo. Da segnalare il record delle esportazioni: quasi un articolo su quattro (il 22%) finisce infatti oltre i confini nazionali. Sostanzialmente poco significative le variazioni del comparto della ceramica. Le imprese “pesanti” della metalmeccanica (carpenteria metallica in genere) nel secondo trimestre dell’anno bissano i risultati dei tre mesi precedenti, con valori positivi quasi tutti a doppia cifra. Rimangono sostanzialmente buone anche le prospettive, fotografate dalle attese per ciò che riguarda gli ordinativi.

La crescita delle macchine e apparecchi meccanici, che per produzione e fatturato si mantiene attorno al 10%, non può essere valutata negativamente. E’ però evidente la tendenza al rallentamento, se si confrontano i numeri con gli andamenti del primo trimestre. Un trend confermato anche dagli ordinativi, in particolare da quelli dei mercati esteri. A proposito di export, va sottolineato il fatto che la quota di fatturato estero scende dal 38% del primo trimestre al 28% del secondo. A ritmi magari meno eclatanti rispetto al passato, il settore biomedicale continua a marcare risultati positivi un po' in tutti i fondamentali. Sempre più interessanti i risultati dell'apparecchiatura elettrica ed elettronica, in crescita in tutti i parametri presi come riferimento dall’indagine realizzata da CNA in collaborazione con la Camera di Commercio.

"Se ci fermiamo alla fotografia del secondo trimestre, i dati che fanno riferimento alle piccole medie imprese sono sicuramente positivi. Ma a ben vedere si tratta di numeri influenzati dal processo di ricostituzione delle scorte di magazzino, dopo le ampie flessioni degli ultimi due anni. Manca, cioè, il sostegno di una solida domanda: le imprese continuano a navigare a vista, come dimostra il basso livello di investimenti - commenta Luigi Mai, presidente provinciale di CNA -. Non si può essere positivi perché sono dati che si fermano a giugno, e tutti sappiamo cosa è successo nelle settimane successive"

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