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Economia

Aste al massimo ribasso: i sospetti di Zavatti (Cgil) sul Consorzio Burana

Ausl, Villa Fiorita e Consorzio Burana sono nella lista nera del sindacalista Cgil per quanto riguarda le gare d'appalto "troppo avventurose" che espongono il fianco alla criminalità organizzata

No al criterio del massimo ribasso e occhio agli sconti d'asta troppo elevati. Franco Zavatti, responsabile regionale Legalità della Cgil attacca quegli enti locali che, mediante gare d'appalto troppo avventurose, si espongono alle grinfie della criminalità organizzata.

SCONTI SOSPETTI - Se Comune di Modena, Provincia e altri enti tengono comportamenti virtuosi, è anche vero che "vediamo però tanti appalti assegnati con percentuali di massimo sconto raramente al di sotto del 10% - ha evidenziato Zavatti - più diffusamente intorno al 20-25%, con punte superiori al 30-35%". A destare i sospetti del sindacalista sono l'Ausl, il Consorzio della Bonifica Burana e Villa Fiorita. Proprio l'ultima gara indetta dal Consorzio Burana per interventi nel mantovano dall'importo complessivo di 547mila euro è stata, infatti, assegnata con il criterio del massimo ribasso alla Cospef d iGenova, impresa su cui, stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Secolo XIX", starebbe indagando la Direzione investigativa antimafia: motivo del contendere sarebbe un appalto del Comune di Genova vinto dalla Cospef con il 37% di sconto. Antonio Furfaro, socio unico e amministratore delegato della Cospef, domiciliato in terra ligura ma nato a Raggio Calabria, intervistato dal noto quotidiano genovese ha spiegato che "il 37% in meno può sembrare sorprendente, l'amministrazione me ne ha chiesto conto. Però, in tempo di crisi, alcuni appalti vanno presi semplicemente per 'cambiare i soldi'. Significa che non ci guadagno, ma nuovo i mezzi e gli affari, in vista di fare nelle quali cercherò di guadagnare".

RIBASSI VINCENTI - In merito agli sconti sospetti nel modenese, Zavatti ha spiegato che "con ribassi vincenti di queste entità provenienti da imprese non sempre conosciute, i casi sono solo due: o la base d'asta è stata erroneamente fissata troppo in alto dall'ente appaltante, o l'impresa che si permette tali sconti può lavorare in perdita, o può risparmiare sul lavoro (nero e irregolare) e sulle norme di sicurezza, o sulla qualità dei materiali e forniture,o sulla dubbia pulizia del credito e dei propri finanziamenti, o altri favori". Lo stesso consorzio Burana non ha ancora comunicato l'ammontare dello sconto praticato dalla Cospef per i lavori da eseguire nella pianura mantovana. Tuttavia, Zavatti ha evidenziato come gli appalti precedenti fossero stati assegnati con sconti del 20 e 30%.

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