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La manifattura modenese? "E' da preservare come i monumenti del sito Unesco”

Appello di Lapam Confartigianato per la difesa del settore manifatturiero locale: "Un saper fare e un modello basato sulla manifattura che va curato e tutelato con leggi ad hoc"

“Per continuare a essere competitivi le ricerche e i numeri sono fondamentali, ma la conoscenza dei fenomeni è necessaria ma non sufficiente. Occorre investire, davvero e non solo a parole, sul territorio in cui viviamo e lavoriamo. Solo così la manifattura, il nostro petrolio, continuerà a fare da volano all’economia e a mantenere alto il livello di welfare”. Erio Luigi Munari, presidente Lapam Confartigianato, interviene su un tema sempre attuale.

La manifattura dei nostri territori è insidiata da problemi che, pur passando gli anni, rimangono pesanti: “Penso ai costi dell’energia, che in Italia sono costantemente molto più alti anche rispetto ai competitor europei, alla burocrazia che continua a rappresentare un laccio troppo stretto per le nostre imprese, al tema, poco dibattuto, delle triangolazioni. I numeri sull’export sono davvero tutto oro, o a luccicare non sono anche tanti semilavorati o prodotti finiti che entrano nel nostro Paese da fuori per poi essere rivenduti con una patina di Made in Italy?”.

Munari, quindi, pone al centro il tema di una difesa della manifattura basata su pochi, ma essenziali, parametri: “Se vogliamo continuare a sostenere il nostro modello, anche di welfare, è necessario far sì che il lavoro resti e che quindi resti chi produce, che il ceto medio produttivo (composto da imprenditori e dai loro collaboratori) venga sostenuto dalla classe politica che deve dare risposte chiare anche al nostro territorio. Il nostro ‘saper fare’, il modello Modena, è determinante e andrebbe tutelato come la Soprintendenza fa per i patrimoni Unesco! Il ‘saper fare’ delle nostre imprese è importante come il Duomo e la Ghirlandina! Un saper fare e un modello basato sulla manifattura che va curato e tutelato con leggi ad hoc (quella sulla subfornitura, ad esempio), con interventi importanti per far calare lo spread nel costo energetico e, soprattutto, con una riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che faccia dimagrire, una buona volta, la burocrazia. Mi rendo conto che i temi sono ampi e che riguardano non solo il nostro territorio ma l’intero sistema Paese, ma è urgente affrontare questi temi. Modena ha saputo crescere e creare un modello invidiato in tutto il mondo, se non ci diamo una svegliata e non lo tuteliamo resterà soltanto ‘archeologia industriale’. Ma saranno guai per tutti”.

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