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Economia

Assunzioni ex articolo 22, in Emilia il sistema delle cooperative fa segnare numeri importanti

Confcooperative Modena snocciola i numeri e porta il caso virtuoso di Coopattiva in Alas Concorde

Funziona in Emilia-Romagna, e in particolare a Modena, l'inserimento lavorativo di persone disabili grazie alla norma per cui le aziende che hanno l'obbligo di assumerle (tutte quelle con più di 15 dipendenti) possono appaltare un servizio a una cooperativa sociale di tipo B che si farà carico al posto suo dell'assunzione della persona disabile.

E' il meccanismo dell'articolo 22 della legge regionale 17 del 2005. Con 105 convenzioni attivate e 183 persone disabili assunte nel 2021, Modena è la prima provincia in regione e la terza per valore annuo delle convenzioni (3,2 milioni di euro). In Emilia-Romagna l'anno scorso erano attive 307 convenzioni per 495 posti di lavoro. Sono varie le attività svolte dalle cooperative sociali modenesi nelle quali vengono inserite le persone disabili che lavorano grazie alla legge regionale 17/2005: da pulizie e sanificazioni all'assemblaggio, dalla manutenzione del verde ai servizi ambientali, dalla progettazione di siti internet ai servizi amministrativi e digitali, dalla comunicazione all'agricoltura.

"Le cooperative sociali di inserimento lavorativo hanno sviluppato professionalità e modelli organizzativi in grado di assumere persone con svantaggi gravi e che altrimenti non potrebbero in alcun modo essere impiegate in contesti aziendali- dichiara Ireneo Maruccia, coordinatore di Federsolidarietà, l'organismo che rappresenta le cooperative sociali aderenti a Confcooperative Modena- i servizi erogati dalle nostre cooperative rappresentano uno strumento per favorire l'emancipazione e l'affermazione della persona, a prescindere dalla sua condizione. In questo modo si realizza un'inclusione che potenzia le diverse abilità delle persone assunte e si fa carico dei loro bisogni evitando che siano emarginate".

A Modena ad esempio c'è l'esperienza tra gruppo ceramico Atlas Concorde di Spezzano e Coopattiva (aderente a Confcooperative Modena), con sedi a Modena, Nonantola, Pavullo e Sant'Antonio di Pavullo: dal 2021 fornisce ad Atlas Concorde servizi amministrativi da remoto. "Gestiamo annualmente oltre 16.000 bolle doganali e i solleciti cessioni intra Ue attraverso un software dedicato, cloud riservati e condivisi", spiega il direttore di Coopattiva Giorgio Sgarbi. Ci lavorano sei persone a part time a 21 ore, un informatico e un educatore professionale.

Il lavoro avviene in modalità smart: dall'interno di laboratorio (in compresenza con educatore e tecnico), collegati con il cliente su server e in cloud. "Il nostro gruppo utilizza le convenzioni ex art. 22 come strumento utile per l'inserimento lavorativo di persone con disabilità - afferma Elisa Marziali (risorse umane Atlas Concorde)- lo sfruttiamo a 360 gradi senza alcuna preclusione settoriale, dal momento che consente uno scambio virtuoso tra gli attori in gioco: impresa, collocamento mirato e cooperazione sociale". Atlas Concorde è una delle 43 aziende clienti di Coopattiva, ha stipulato 17 convenzioni ex articolo 22 che danno lavoro a 30 persone e generano un volume d'affari di 520.000 euro annui. La cooperativa, che fattura 2,4 milioni, ha 110 dipendenti, 66 dei quali con svantaggio. "Collaboriamo con aziende di vari settori, dalla ceramica alla meccanica, dalla gomma plastica alla grande distribuzione- continua Sgarbi- forniamo lavorazioni conto terzi, digitalizzazione, servizi amministrativi da remoto, diversity management e counseling, cercando di coniugare le esigenze del lavoratore e del cliente. La nostra mission è accogliere donne e uomini in situazioni di svantaggio, promuovendone dignità, inclusione e integrazione attraverso un lavoro vero".

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