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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Gli industriali fanno squadra, siglato l'accordo per la fusione in Confindustria Emilia

I presidenti delle associazioni di Bologna, Modena e Ferrara hanno siglato oggi al Forum Monzani il protocollo di fusione. Il nuovo soggetto debutterà dal 1 gennaio 2017. Valter Caiumi: "Più lavoriamo insieme più ci accorgiamo dei vantaggi"

Gli industriali modenesi, bolognesi e ferraresi, riuniti al Forum Monzani di Modena, hanno approvato ufficialmente un protocollo che rappresenta un punto di partenza nuovo e ed innovativo nel panorama della rappresentanza imprenditoriale. Sono stati infatti accelerati i tempi che porteranno alla fusione di Confindustria Modena con Unindustria Bologna e Unindustria Ferrara, che dal 1 gennaio 2017 “scompariranno” in favore di Confindustria Emilia, un grande soggetto unitario

La futura realtà emiliana sarà la prima in Italia a livello manifatturiero, seconda solo ad Assolombarda per numero d'imprese: Modena, Bologna e Ferrara contano infatti oltre 3.200 aziende e 171.000 addetti, il 90% delle imprese ha meno di 250 dipendenti e nella manifattura opera l'81%. Alla presidenza della futura Confindustria Emilia non ci sarà rotazione tra i vertici delle tre confederazioni in ballo, ma "libertà di elezione" per il prossimo presidente unitario. Questo alla fine di un periodo transitorio nel quale verrà individuato un coordinatore da scegliere tra Caiumi e suoi omologhi bolognese e ferrarese, Alberto Vacchi e Riccardo Maiarelli, che lo affiancavano oggi a Modena.

“Non stiamo buttando via tempo – ha sottolineato Caiumi – Man mano che lavoriamo insieme ci accorgiamo di tutti i vantaggi di questa fusione. Una fusione che si fonda sull'altruismo e che vuole essere un esempio per l'Emilia-Romagna e l'Italia intera. Non vi è nessun compromesso, né logica che di sedie e poltrone”.

“Gli imprenditori partecipano alla razionalizzazione complessiva del sistema – fa eco il bolognese Vacchi – Diamo per primi la dimostrazione di cosa vuol dire razionalizzare per davvero, partendo dalla reale unione di patrimoni”. Il ferrarese Maiarelli, si aggiunge poi alla soddisfazione dei colleghi sottolineando come questo risultato vada “nel segno del cambiamento e concretizzi un sistema di rappresentanza che ha pochi eguali, per qualità, quantità, celerità e armonia”.

In ogni caso, precisa Caiumi, le tre sedi e i vari uffici territoriali rimarranno operativi anche con la fusione. "E annunceremo come Confindustria Modena- aggiunge il presidente modenese - un progetto di restyling della nostra associazione che non e' solo architettonico ma digitale. Questo proprio per predisporre la nostra associazione affinche' sia pronta a lavorare in modo multimediale prima di tutto con le altre due associazioni, e poi con tutto il mondo che ci circonda".

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