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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Legacoop, il covid costa il 20% in meno di fatturato. Sui contratti avanti senza Confindustria

L'Assemblea regionale di Legacoop Produzione e servizi è l'occasione per fare il punto sulla crisi e per affrontare il complesso tema dei contratti collettivi

L'emergenza coronavirus presenta il conto alle cooperative di produzione e lavoro dell'Emilia-Romagna. In fumo piu' di 2,5 miliardi di fatturato nel 2020 a causa della pandemia per la multiforme galassia delle associate a questa federazione di Legacoop (dall'industria alle costruzioni, dalla logistica ai trasporti).

Rispetto ai 12,2 miliardi di valore della produzione del 2019, si stima una perdita media sui fatturati del 20% circa. Questo dopo aver resistito all'ultima crisi, forse meglio di altri settori. "Non siamo solo in una situazione di difficoltà economica, ma non riusciamo a fare previsioni. Dobbiamo attrezzarci per affrontare il mercato del futuro, un mercato nuovo e per certi versi sconosciuto, non possiamo subirlo", spiega il presidente Alberto Armuzzi all'assemblea regionale di Legacoop Produzione e servizi, indicando le priorità dell'associazione: semplificazione del codice degli appalti, escludendo il massimo ribasso, impostare nuove relazioni sindacali in vista del rinnovo dei contratti in scadenza (otto i più importanti), lotte alle cooperative spurie, rilancio dei progetti di 'workers buy out', spinta dell'economia circolare, trasformazione digitale.

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L'assemblea è anche però l'occasione per affrontare il tema dei contratti nazionali dei vari settori, sul quale Legacoop "rompe" con gli industriali: "Chiuderemo gli accordi con o senza Confindustria", è la bordata del presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti. "Durante il lockdown, l'unità delle organizzazioni che rappresentano il mondo dell'impresa e il mondo del lavoro hanno consentito a questo Paese di fare cose importanti come i protocolli di sicurezza per la riapertura dei luoghi di lavoro", ricorda da Bologna a margine dell'assemblea di Legacoop Produzione e lavoro dell'Emilia-Romagna.

"Questo ha messo nelle condizioni il Paese di avere meno sofferenze. Noi crediamo che questa stagione di unità debba continuare anche oggi che si apre una nuova fase di contratti nazionali. Siamo perchè contratti si discutano, anche in maniera competitiva con il sindacato, ma si firmino", scandisce Lusetti.

"Questa è la nostra opinione. È diverso l'atteggiamento di Confindustria che spesso in maniera pretestuosa non è disponibile a chiudere i contratti", attacca il numero uno della cooperazione. "Noi siamo fatti in maniera diversa, noi siamo sempre gli stessi che con Confindustria hanno sottoscritto i protocolli di sicurezza. Noi i contratti li firmeremo con o senza Confinstria, con chi ci starà", conferma Lusetti. "Ogni accordo deve responsabilizzare il sindacato e mettere nelle condizioni il Paese, non solo di ripartire in sicurezza, ma anche con i giusti equilibri tra le esigenze delle imprese e le esigenze dei lavoratori", conclude il numero uno della Lega delle cooperative.

(DIRE)

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