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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Preoccupazione Maserati, cresce ancora la cassa integrazione

Da metà marzo raddoppieranno i giorni di ammortizzatori sociali per i 304 dipenendenti che già usufruivano della cassa. La Fiom chiede un nuovo incontro con l'azienda

Proseguono le notizie preoccupanti sul futuro di Maserati Spa. Il futuro dello stabilimento si fa ancor più a tinte fosche dopo l’apertura di una nuova procedura di cassa integrazione per il mese di marzo/inizio aprile. L’azienda ha già fatto ricorso all’ammortizzatore per 4 giorni in febbraio per 304 addetti, e ora apre una procedura più impattante di 9 giornate di cassa integrazione ordinaria dal 21 marzo al 3 aprile 2016, sempre per 304 addetti (250 in produzione, i restanti fra gli impiegati). 

Il ricorso all’ammortizzatore, nelle motivazioni dell’azienda, è per allineare i volumi di vendita alla capacità produttiva. “Questa nuova procedura – afferma Cesare Pizzolla segretario Fiom/Cgil Modena - conferma purtroppo tutte le preoccupazioni che da tempo la Fiom/Cgil solleva e che sono state al centro anche dell’incontro pubblico con istituzioni locali e i parlamentari dello scorso 1° febbraio”. 

“Alla luce di ciò – prosegue il segretario della Fiom - non è più rinviabile un incontro unitario dove l’azienda faccia chiarezza sulle prospettive produttive, convocando l’insieme delle organizzazioni sindacali”.  La Fiom/Cgil considera positivo l’interessamento da parte dei parlamentari modenesi Baruffi e Guerra alla vicenda Maserati e si augura che l’incontro da Loro chiesto al ministro Guidi porti ad un coinvolgimento attivo del Governo per fare chiarezza e soprattutto dare certezze ai lavoratori di Maserati. 

Già nella giornata odierna la Fiom/Cgil invierà alla direzione aziendale la richiesta di incontro per esperire la procedura di cassa integrazione e chiedere un coinvolgimento dei vertici ai più alti livelli di Maserati, a cominciare dall’amministratore delegato. “I dirigenti – afferma Pizzolla  - devono venire a Modena per dire con chiarezza cosa sta succedendo negli stabilimenti Maserati e quali sono le prospettive del sito modenese”.

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