Occupazione a picco nelle imprese del commercio: -10,5% da inizio anno
Dalle oltre 1500 imprese monitorate sul territorio provinciale nel I° trimestre dell'anno emergono numeri allarmanti. Turismo e servizi sono i settori che hanno lasciato a casa più lavoratori, seguiti dal commercio alimentare
Anche Modena si adegua statisticamente al drammatico aumento della disoccupazione nel Paese. I numeri sono tali da far lanciare un grosso allarme e sono stati raccolti dal Centro Studi di Confesercenti Modena Osservatorio Lavoro. Nel periodo compreso tra gennaio e marzo di quest’anno, l’occupazione nelle oltre 1500 imprese monitorate dall’Osservatorio ha infatti segnato una flessione del -10,5% rispetto al 2012. Il quadro assume toni ancor più drammatici se alla diminuzione degli occupati viene associato il dato relativo alle ore di Cassa Integrazione, incrementate del 926%.
Risulta tra quelli in maggior sofferenza, il settore dei pubblici esercizi e del turismo. La diminuzione dell’occupazione, fortissima, si attesta su un preoccupante -17,6%. Un dato, già di per sé grave, a cui si accompagna l’aumento esponenziale delle ore di Cassa Integrazione, +2.000% rispetto al primo trimestre 2012.
Anche le micro e piccole imprese del commercio al dettaglio di alimentari segnano un calo degli occupati considerevole: -16,4%. A differenza dei pubblici esercizi, non si sono registrati aumenti di ore di cassa integrazione poiché le imprese di piccole e piccolissime dimensioni, negli ultimi mesi avevano assunto quasi esclusivamente personale con contratto a termine o di apprendistato che in molti casi era mera sostituzione di turn over.
Il commercio extra alimentare segna numeri meno negativi per gli occupati: -5,7%. Più pesante il dato relativo agli ammortizzatori sociali: se confrontate con i primi tre mesi del 2012, le ore di cassa integrazione hanno avuto un’impennata del.+835,00%,
Il commercio all’ingrosso è l’unico comparto in cui si manifesta tra gli occupati una certa stabilità: -0,1%. In questo settore è in atto un processo di fusione e strutturazione delle imprese che, almeno parzialmente, riesce ad assorbire la disoccupazione causata dalla scomparsa di imprese più piccole.
Le cause concatenate e fuse tra loro che hanno determinato questi risultati – tiene ad evidenziare Confesercenti Modena – sono da ricercarsi sicuramente nella crisi economica, ma sono anche effetto della Riforma del Lavoro e del sisma del 20 e 29 maggio scorso. Oggi, a quasi un anno dall’approvazione della Riforma del Lavoro, è necessario aprire una riflessione sugli effetti che le nuove norme stanno producendo sull’occupazione nelle piccole e medie imprese: minore flessibilità in entrata, eccesso di adempimenti burocratici, insufficienti incentivi per l’incremento dei livelli occupazionali. Elementi che stanno producendo effetti contrari rispetto agli obiettivi fissati.