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Quattro anni di mandato, la Fondazione di Modena ha distribuito oltre 108 milioni

673 progetti sostenuti, dei quali 657 sul territorio di riferimento nelle tre aree strategiche della Fondazione: Persona, Cultura e Pianeta. Partito il cantiere dell’ex ospedale Sant’Agostino: nel 2021 l’avvio dei lavori relativi alla riqualificazione architettonica del complesso

per l’attività erogativa nel Bilancio di Mandato 2019/2023

673 progetti sostenuti, dei quali 657 sul territorio di riferimento nelle tre aree strategiche della Fondazione: Persona, Cultura e Pianeta. Partito il cantiere dell’ex ospedale Sant’Agostino: nel 2021 l’avvio dei lavori relativi alla riqualificazione architettonica del complesso.

La Fondazione di Modena ha deliberato nella consiliatura che sta giungendo al termine erogazioni per un totale di 108 milioni e 900mila euro, per la maggior parte declinati nelle tre aree di intervento della Fondazione: Persona, Cultura e Pianeta. Di questi, oltre 63 milioni a sostegno di 657 progetti per lo sviluppo del territorio, ai quali si aggiungono progettualità di respiro nazionale che vedono Fondazione di Modena lavorare in sinergia con le altre fondazioni bancarie: Fondazione con il Sud, Fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile e Fondo per la Repubblica digitale, per un valore complessivo che nel quadriennio sfiora i 10 milioni e 500mila euro.

Questi interventi rientrano nell’Area Persona che, in totale, ha visto sostenuti 314 progetti per oltre 37 milioni di euro, pari al 51% del totale delle risorse stanziate.

Leva trasformativa in grado di generare un modello di benessere diffuso e una cittadinanza consapevole, all’Area Cultura è andato il 34% delle risorse assegnate, ovvero 24,8 milioni di euro, per un totale di 242 iniziative sostenute.

All’Area Pianeta, che si confronta con le sfide di offrire impulso alla ricerca scientifica e di contribuire allo sviluppo di città e crescita più sostenibili, è arrivato il 15% dei contributi, pari a 11,3 milioni di euro, per un totale di 108 progetti sostenuti.

Alle risorse erogate nelle tre aree d’intervento si aggiungono poi i circa 35 milioni di euro di contributi deliberati sullo specifico Fondo riservato al progetto dell’ex ospedale Sant’Agostino, dei quali oltre 25 per il cantiere in corso, che ha visto nel 2021 l’avvio dei lavori relativi alla riqualificazione architettonica del complesso che darà alla città di Modena il nuovo polo culturale e scientifico di livello nazionale AGO Modena Fabbriche Culturali. Polo che, già oggi, ospita il Centro di Ricerca sulle Digital Humanities DHMoRe e il centro dedicato all’innovazione in campo educativo Future Education Modena. E che ospiterà, già dalla conclusione del primo stralcio di intervento, i Musei Universitari, il Museo della Figurina e la sede di Fondazione Modena Arti Visive.

Agli enti partecipati della Fondazione di Modena – Fondazione Modena Arti Visive, Teatro Comunale, Consorzio FestivalFilosofia e Fondazione Emilia-Romagna Teatro – sono stati destinati nel corso del mandato 10 milioni e 252mila euro.

Il modello erogativo della Fondazione si è articolato principalmente attraverso bandi e richieste di terzi, con i quali sono stati sostenuti oltre il 90% dei progetti, per la cui valutazione sono state attivate specifiche commissioni esterne.

Nel corso del mandato la Fondazione ha inoltre orientato i propri interventi mirando alla concentrazione di risorse su un numero più limitato di progettualità, per ridurre la frammentazione dei contributi in un’ottica di maggiore omogeneità ed efficacia. In questo senso, il valore medio unitario delle erogazioni – al netto di Ago – è passato da circa 78mila euro nel triennio 2016-2019 agli oltre 104mila euro del triennio 2020-2022.

Il patrimonio e gli investimenti finanziari

I mercati finanziari nel quadriennio 2019-2023 sono stati caratterizzati da shock esogeni che hanno interessato tutte le principali aree geografiche a livello globale e hanno provocato livelli estremi di volatilità, condizionando pesantemente il processo di gestione del patrimonio della Fondazione. In questo contesto particolarmente sfidante, l’attività della gestione del patrimonio della Fondazione è stata oggetto di una pluralità di scelte rilevanti, effettuate con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la qualità, la robustezza e la trasparenza dei processi decisionali e, di conseguenza, le prospettive reddituali e di conservazione del patrimonio oltre che nel lungo periodo anche a fronte di scenari avversi.

Questo approccio ha consentito, nel quadriennio, di proseguire il percorso di avvicinamento della composizione del portafoglio verso l’asset allocation strategica, di ridurre il livello di concentrazione del rischio su un gruppo di titoli su cui il patrimonio era particolarmente esposto, di accrescere, in generale, il grado di diversificazione di portafoglio con il fine di migliorarne il profilo di efficienza, ed, infine, di incrementare l’esposizione a classi di asset che, oltre a garantire diversificazione, hanno mostrato storicamente profili di rischio/ritorno particolarmente attraenti.

Nel rispetto ed in coerenza con quanto suggerito dal protocollo ACRI-MEF, la Fondazione anche in questa consigliatura ha confermato il ruolo del veicolo di investimento attraverso il quale implementare una porzione consistente dell’allocazione complessiva.

Il peso del veicolo dedicato, all’interno del portafoglio della Fondazione, è pari al 43,5% del totale degli investimenti finanziari a valore di mercato al termine dell’esercizio 2021. È superiore a quello medio di sistema ed è in linea con quello del gruppo delle Fondazioni di grandi dimensioni di cui fa parte (le prime 17 per patrimonio 2021, secondo quanto esposto nel XXVII Rapporto ACRI).

Significativa la ricomposizione del rischio azionario che ha visto ridurre l’esposizione ad emittenti italiani, in particolare del settore bancario, a favore di una maggiore diversificazione geografica e settoriale, attuata attraverso la costituzione e lo sviluppo del veicolo di investimento dedicato.

La conseguente diversificazione delle fonti reddituali ha contribuito a determinare una maggiore resilienza dei risultati economici conseguiti nel corso del quadriennio, realizzando un avanzo medio tra il 2019 ed il 2022 di oltre euro 32,5 milioni, in aumento rispetto al valore medio di 31,2 milioni di euro, conseguito tra il 2015 e il 2018. La redditività espressa dal patrimonio si attesta, dunque, su valori sempre superiori al 3,5%, posizionando Fondazione di Modena nel percentile più alto sia del gruppo delle grandi Fondazioni, sia dell’intero sistema.

Per quanto concerne l’efficienza gestionale, il rapporto tra oneri di funzionamento e patrimonio contabile si è mantenuto stabile su valori circa pari allo 0,40% per tutto il quadriennio 2019-2022. In relazione alla redditività di portafoglio, ad eccezione dell’esercizio 2017, i proventi netti si sono attestati costantemente su livelli uguali o superiori ai 30 milioni di euro, a prescindere dalle difficili condizioni di mercato a cui si è assistito, ad esempio, durante il 2020 ed il 2022.

Gli ottimi risultati a consuntivo sono da leggere anche attraverso la lente della progressiva integrazione dei criteri ESG nelle scelte di investimento della Fondazione. La dettagliata reportistica prodotta dalla società di risk advisory in relazione alla sostenibilità di portafoglio fa emergere una complessiva valutazione che colloca il portafoglio della Fondazione tra i cosiddetti “leader” con rating AA superiori al benchmark. Questo risultato conferma la coerenza dei processi di gestione del patrimonio con il Documento Strategico di Indirizzo, che si ispira agli SDGs contenuti nell’Agenda 2030 ONU.

Questa consiliatura si chiude registrando un attivo di bilancio che sfiora il miliardo di euro, con una sostanziale e trasparente equivalenza tra valori contabili e valori di mercato.

Il superamento delle previsioni di redditività contenute nei Documenti Programmatici Previsionali ha permesso di salvaguardare il patrimonio investito e di rafforzare il ruolo istituzionale della Fondazione, e, in particolare, la missione di sussidiarietà quale corpo intermedio dello Stato.

Tali risultati si sono realizzati grazie al contributo della Commissione Investimenti e di tutta la struttura tecnica della Fondazione, nel quadro delineato dagli ambiti di responsabilità strategici e gestionali di competenza degli organi.

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