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Economia

Hera, nel 2022 ricavi quasi raddoppiati. L'utile cresce dello 0,8%

Tomaso Tommasi di Vignano: "Una delle migliori crescite". Un anno record anche per gli investimenti

Ricavi a 20.082 milioni di euro (+90,3%), margine operativo lordo (Mol) adjusted a 1.295 milioni (+6,2%), risultato netto al 31 dicembre 2022 a 372,3 milioni (in crescita del 4,3% rispetto ai 356,9 milioni dell'anno precedente), utile netto di pertinenza degli azionisti adjusted a 322,2 milioni (+1,4%), indebitamento finanziario netto a 4.249,8 milioni, con debito netto-Mol adjusted a 3,28x che scende a circa 2,9x, al netto dello stoccaggio del gas. La proposta di dividendo risulta in crescita a 12,5 centesimi di euro per azione (+4,2%).

E si contano oltre 3,5 milioni di clienti energy e un Mol a valore condiviso a 670,3 milioni (+17,5%), pari al 52% del Mol complessivo. Sono i principali risultati consolidati al 31 dicembre 2022 del gruppo Hera, approvati oggi dal Cda insieme al bilancio di sostenibilità. "La solidità patrimoniale e finanziaria e la struttura multibusiness hanno consentito alla multiutility di mantenere basso il profilo di rischio e aumentare la creazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder", segnalano dalla multiutility con quartier generale a Bologna.

I risultati positivi sono legati alla crescita sia organica sia per linee esterne, con contributi dall'area gas e dal settore ambiente così come nell'ambito dell'economia circolare e dei green gas. Hera si consolida così come primo operatore nel settore ambiente, secondo nell'idrico e terzo nell'energy, appunto con oltre 3,5 milioni di clienti in questo ambito.

Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo uscente del gruppo - in attesa dell'assemblea dei soci del 27 aprile quando sarà nominato il successore Cristian Fabbri - commenta così il bilancio: "L'esercizio 2022 si è chiuso positivamente, con risultati superiori alle attese e in piena coerenza con i trimestri precedenti". Continua Tommasi di Vignano: "Dopo il 2021, questa è una delle migliori crescite registrate in oltre venti anni dal gruppo Hera, maggiormente apprezzabile alla luce del contesto esterno in cui è stata realizzata. Forti del nostro consolidato modello di business e grazie alle politiche improntate all'avversione al rischio, abbiamo riconfermato ancora una volta il nostro impegno per la creazione di valore per l'azienda e per tutti i nostri stakeholder. Anche la proposta di aumentare il dividendo a 12,5 centesimi per azione, in linea con quanto annunciato in sede di presentazione del Piano industriale al 2026, va in questa direzione. Se da un lato abbiamo continuato ad investire per fronteggiare la crisi energetica e per mantenere tutti i nostri asset resilienti e performanti, al fine di garantire l'esecuzione dei nostri piani strategici e la qualità di tutti i servizi gestiti, dall'altro abbiamo proseguito anche lo sviluppo aziendale per linee esterne, con operazioni di M&A- conferma il presidente esecutivo- nei settori energy e ambiente, con l'obiettivo di consolidare la nostra posizione nei mercati di riferimento e migliorare ulteriormente competitività ed efficienza delle soluzioni proposte ai nostri clienti".

Aggiunge l'ad Orazio Iacono: "L'efficiente gestione finanziaria, unita alla generazione dei flussi di cassa, ha permesso di chiudere l'esercizio 2022 con un rapporto indebitamento netto/Mol pari al 3,28x che, se escludiamo gli investimenti per lo stoccaggio gas ormai in fase di rientro, scende al di sotto del 3x, in linea con la storica politica prudenziale della multiutility". Ma "il 2022 è stato anche un anno record per gli investimenti, oltre 700 milioni, di cui il 62% messi in campo per perseguire la neutralità carbonica, favorire l'economia circolare, abilitare la resilienza e innovare", aggiunge tra l'altro Iacono. (DIRE)

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