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Economia

A Modena l'inflazione schizza al +7%, diventa impegnativa anche la spesa

In un mese si è cresciuti di quanto si faceva in passato in un intero anno. L'analisi di Federconsumatori

Sono davvero clamorosi i dati inflattivi registrati dall’Ufficio Statistica del Comune di Modena per il mese di maggio 2022. Una crescita impetuosa sul mese precedente, +1,1%, che porta il dato modenese al di sopra della media nazionale. Una inflazione modenese al +7,1% che supera l’inflazione nazionale, +6,8%, anch’essa in forte crescita.

Quali elementi hanno portato a questi numeri? A chiederselo e a fornire un quadro della situazione è Federconsumatori Modena. "La crescita del costo dei carburanti, dove è stata ormai assorbita la riduzione delle accise decisa nei mesi scorsi. La crescita dell’energia elettrica, +6,6% sul mese precedente e +69,6% sul pari mese del 2021. Più contenuta, ma sempre di crescita si tratta, quella del gas uso domestico, con un +2% e +71% sul mese e anno precedente. La crescita inarrestabile dei beni alimentari, +1,5% su aprile e +6,3% sull’anno precedente; anno rispetto al quale gli oli e grassi crescono del 17,2%, i vegetali dell’8,3%, pane e cereali del 7,4%, il pesce del 7,2%, la frutta e le acque minerali del 5,8%. E poi la crescita dei prezzi di bar, ristoranti, con un +3,7% che pare davvero lontano dalla realtà, soprattutto dei ristoranti; quindi le strutture ricettive, con un +18,5% che lascia sgomenti".

Benzina di nuovo verso il record, prezzi in rapida crescita anche a Modena

Una crescita dell’inflazione che in un solo mese è superiore a quella registrata, in anni recenti, in un intero anno; una crescita che si abbatte sui redditi medio-bassi, già alle prese con redditi da lavoro e da pensione fermi al palo.  "E’ in corso un cambiamento strutturale nei consumi delle famiglie, si spende meno per il cibo, per la cura della persona, per la salute - prosegue Federconsumatori Modena - Un cambiamento che inciderà pesantemente nel futuro sulla qualità della vita delle persone. L’inflazione modenese che schizza al 7,1% si abbatte anche sulle narrazioni troppo ottimistiche, su chi aveva previsto un suo rapido spegnimento, preoccupato soltanto del rischio di una spirale inflattiva in caso di adeguamenti salariali che compensassero quei dati".

"L’inflazione che cresce non è una grandinata imprevedibile, rispetto alla quale non si può fare altro che contare i danni. E’ possibile agire, a livello nazionale innanzitutto, ma anche a livello locale, per evitare, o quanto meno per contenere i disastri in corso, ma anche quelli che si annunciano nei prossimi mesi, quando l’inflazione potrebbe ulteriormente crescere, verso quel 10% che non pare più un muro invalicabile. C’è qualcuno che considera questi temi una priorità?", chiosa l'associazione di categoria.  


 

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