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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Azienda unica del trasporto regionale, Seta: "Molto interessante"

Il numero uno di Seta, Vanni Bulgarelli, sposa la prosepttiva lanciata oggi dalla Regione in vista delle gare del 2020: "Basta immobilismo fine a sè stesso, occorre crescere"

"Si tratta di una proposta molto interessante, che non deve essere lasciata cadere e merita di essere approfondita. Seta è oggi una società sana e solida, con tutte le carte in regola per partecipare da protagonista a questo processo. Ovviamente, però, questo percorso impegna in primo luogo i soci, quindi spetterà a loro effettuare una valutazione nel merito ed operare le scelte più opportune". 

Così Vanni Bulgarelli, presidente di Seta, apre al progetto di fusione delle aziende del trasporto pubblico dell'Emilia-Romagna entro il 2019 annunciato oggi da Raffaele Donini, assessore ai Trasporti della giunta Bonaccini, per attrezzarsi in vista delle gare di servizio di qui al 2020. Da un punto di vista strettamente aziendale, osserva il presidente della spa dei trasporti pubblici di Modena-Reggio-Piacenza, "la possibile unione di Seta con Tper e Start Romagna può essere affrontata solo avendo ben presente che le esigenze dimensionali del futuro operatore della mobilità dovranno conciliarsi con le esigenze dei territori che di quel servizio fruiscono". 

Il settore del trasporto pubblico è molto complesso, "non standardizzabile come altri servizi a rete, ma richiede flessibilità e capacità di adattamento alle diverse necessità degli utenti: le dimensioni delle aziende- conviene Bulgarelli- sono importanti per affrontare le sfide di innovazione profonda che ci attendono, ma il rapporto con i cittadini resta un punto ineludibile".

Più in concreto, per il presidente di Seta "non c'è dubbio che, per affrontare al meglio le future gare per l'affidamento del servizio, la dimensione economico-gestionale ottimale è più consistente di quella di cui oggi Seta (e le altre aziende regionali) possono disporre. Occorre crescere, dunque, per produrre tutte le sinergie di scala in grado di generare maggiore efficienza e qualità del servizio. Ma diventare più grandi non deve significare essere più distanti dai cittadini, altrimenti- avvisa il modenese Bulgarelli- anzichè sinergie si produrranno diseconomie". Sulla natura e sul percorso che porterà alla nuova azienda regionale, Bulgarelli non esclude poi "altre possibili strade che i soci potranno indicarci, anche in questo caso da valutare ed approfondire nel merito. Ciò che ritengo fondamentale, tuttavia, è di evitare un immobilismo fine a sè stesso, restando abbarbicati ad un modello che, tanto a livello locale quanto nazionale, sta dimostrando gravi contraddizioni ed incongruenze". 

Da un lato, conclude infatti il numero uno Seta, "registriamo spinte ad una dimensione competitiva finalizzata al miglioramento del servizio, ma dall'altro si evidenziano forti resistenze di stampo conservatore, sia per quanto riguarda le norme nazionali (vedi il decreto Madia) sia tra i soggetti chiamati a concorrere a questo percorso unitario".

(DIRE)

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