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Ansia in Maserati, la produzione cala ancora e gli operai tremano

Convegno Fiom per fare il punto su calo di produzione, cassa integrazione e sulle (poche) risposte di Fca. Presente anche Muzzarelli, che con il Pd chiede più investimenti locali, soprattutto sulla ricerca

Seppur con una certa cautela, dalle istituzioni e dai partiti arrivano appelli a Modena a favore degli investimenti locali del gruppo Fca. Un ritornello ricorrente. Un convegno lanciato dalla Fiom, a cui hanno partecipato tra gli altri il sindaco-presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli oltre a vari parlamentari, restituisce tutta l'inquietudine recente. Il calo della produzione, fanno il punto in sala delegati sindacali nazionali e territoriali, ha già portato alla cassa integrazione per 300 addetti Maserati a partire dal 12 febbraio: fino a fine mese si lavorerà un giorno in meno a settimana. Rispetto alle 19 Maserati al giorno prodotte a Modena nel 2014 e alle 15 (a inizio anno) o 13 del 2015, ora si è attorno a quota 10: la produzione nel territorio sforna i due modelli Gran Turismo e Gran Cabrio, che ormai hanno otto anni, e assembla la Alfa Romeo 4C. Troppo poco per schivare nuovi dubbi.

Alla tavola rotonda è arrivato Muzzarelli, anche se inizialmente non era previsto. Il sindaco dice di non aver voluto mancare "perchè su un tema cruciale come il lavoro ritengo fondamentale ascoltare la voce sindacale e intervenire raccontando le politiche per il lavoro dell'amministrazione comunale e provinciale". Ricordando che "sono diverse migliaia in provincia di Modena i posti di lavoro che il gruppo garantisce nel nostro territorio tra Ferrari, Maserati, Cnh, Centro ricerche", in questa fase del mercato automobilistico "è importante che quella che è tra le imprese leader del settore assicuri sempre piu' spazio a ricerca e sviluppo, che danno posti di lavoro, diverse centinaia solo a Modena, ed al contempo assicurano prodotti all'avanguardia ed all'altezza delle nuove aspettative dei consumatori".

La pubblica amministrazione è pronta a fare la sua parte: "Il nostro impegno è rimettere Modena al centro delle politiche di sviluppo, e Modena è brand di territorio...". Insomma, Muzzarelli insiste su ricerca e sviluppo, sulla scia dei recenti accordi con Unimore e senza dunque forzare la mano, almeno per ora, sulla produzione in senso stretto. In ogni caso, aggiunge il sindaco a margine dei lavori di stasera: "Per l'amministrazione modenese, lo sviluppo occupazionale e produttivo sono obiettivi fondamentali. Ogni occasione di dialogo per ragionare su questi temi è quindi importante". 

Intanto, si muove anche il Pd. Alla Cgil stasera ci sono il segretario provinciale Lucia Bursi, mentre quello comunale Andrea Bortolamasi e il capogruppo Paolo Trande si muovono a suon di interrogazioni urgenti a Muzzarelli. Il nuovo testo, firmato in primis dal collega consigliere Marco Malferrari, chiede di "conoscere l'esatta situazione dello stabilimento modenese della Maserati". Si dice che l'annunciato imminente nuovo ricorso alla cassa integrazione "per ben 300 lavoratori, tra operai e impiegati", acuisce le preoccupazioni sul futuro produttivo e occupazionale della casa del Tridente a Modena. Così i dem chiedono al sindaco "di sollecitare un nuovo confronto urgente con i vertici aziendali: si deve fare al piu' presto chiarezza sulla missione produttiva e sulle prospettive occupazionali dello stabilimento di Modena, cresciuto anche grazie al contributo dei tanti lavoratori che nel tempo, con la loro passione, la loro abilità e la loro esperienza, hanno reso prestigioso lo storico marchio Maserati". 

(fonte DIRE)

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