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Economia

Turismo in Appennino ancora in calo, i villeggianti scendono del 10%

Confesercenti presenta i dati fin qui registrati sulle presenze e sulle forme di turismo nelle nostre località montane: anche il meteo dello scorso giugno ha remato contro il settore che ormai è in crisi da diversi anni. Cavazza: “Non si sopravvive senza investimenti”

Prosegue tra gli stenti la stagione turistica sull’Appennino modenese, come ormai accade da diversi anni. È infatti il segno meno a prevalere fino ad oggi nelle varie località di soggiorno, secondo le prime stime di Assoturismo-Confesercenti Modena, dove il calo delle presenze si aggira intorno al 10%. 

Tra le cause vi sono ovviamente la crisi economica, ma anche il maltempo che ha caratterizzato il mese di giugno. Il meteo decisamente avverso di giugno ha contribuito alla diminuzione dei vacanzieri, bilanciata solamente dall’arrivo di gruppi sportivi (tipologia turistica che risente comunque della crisi): -15% il calo medio delle presenze. Un po’ meglio luglio. Complice il ritorno delle belle giornate nella seconda metà del mese, il numero dei turisti ha avuto un incremento rispetto al mese precedente, al di sotto delle presenze del 2012: rispetto lo scorso anno infatti la contrazione è del -8%. Poco confortanti anche le prenotazioni per agosto al momento. Anche se, è sempre più usuale prenotare i soggiorni in last minute, in base ad occasioni e offerte.

Chi sceglie l’Appennino come meta delle proprie vacanze per il clima è soprattutto la clientela anziana, la cui presenza nei due mesi precedenti è stata sostanzialmente stabile, e le famiglie con bambini, che risultano purtroppo invece in diminuzione. Chi è affezionato al vecchio concetto di villeggiatura sono ormai solo le persone anziane, mentre i nuovi nuclei famigliari, sia per scelta che per possibilità, hanno da tempo abbandonato questo stile vacanziero.

Cresce invece il numero di chi sceglie le località montane modenesi per vacanze di tipo ‘dinamico’ (mountain bike, trekking, etc.): in aumento però solo nei fine settimana. In tutti i casi comunque la provenienza dei turisti è assolutamente di prossimità: dall’Emilia Romagna e in particolare dalla nostra città e provincia e da quelle della Toscana, data la facile raggiungibilità.

“Questi dati seppur provvisori – tiene a precisare Daniele Cavazza di Confesercenti Modena – mostrano chiaramente che, nonostante lo sforzo degli operatori, un’offerta attrattiva con prezzi adeguati alle esigenze di una clientela dalla ridotta capacità di spesa, pur garantendo un buon livello di qualità, non è sufficiente da sola a garantire un aumento o quantomeno una tenuta delle presenze. Pratica per altro che sta inevitabilmente erodendo i margini e la redditività delle imprese. Con tali premesse il sistema turistico dell’Appennino modenese rischia il tracollo se a breve non si provvede a riposizionare il prodotto, promuovendolo come meta low-cost seppur ricca di attrattiva paesaggistica, naturalistica nonché di occasioni ed attività, cultura e gastronomia. É la sfida più importante oggi, anche se è vero che le risorse per la promozione turistica sono in diminuzione. Non si può pensare di sopravvivere senza investimenti. Per il futuro e per tenere il passo con gli altri competitor”.

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