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Economia

Benzina di nuovo verso il record, prezzi in rapida crescita anche a Modena

In pochi giorni il carburante ha subito un nuovo boom, nonostante le misure tampone del Governo. Ora si pensa ad un tetto di prezzo

Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self service da giovedì scorso è tornato a sfondare quota 2 euro/litro a livello nazionale. Un livello che si era raggiunto all'inizio di marzo, quando però non era ancora in vigore il taglio dell'accisa di 30,5 centesimi al litro deciso dal governo a partire dal 22 marzo. Senza considerare lo sconto fiscale, oggi saremmo a 2,31 euro/litro. Cifra che impressiona, e che rimanda al passato lontano. Senza il taglio delle accise introdotto a marzo, si sarebbe già oltre il record storico di 46 anni fa (proprio 2,31 euro a valori correnti nel 1976). 

La situazione a Modena non è dissimile dala media nazionale. Sono più unici che rari i distributori che praticano ancora un prezzo inferiore a 2 euro/litro e in molte aree di servizio il prezzo ha ormai sfiorato i 2,3 euro/litro. Il gasolio si attesta invece ad una cifra leggermente inferiore, tra gli 1,8 e 1,9 euro/litro.

Chiaramente il nuovo rincaro desta molta preoccupazione, sia fra chi usa i mezzi per scopi privati, sia soprattutto per quelle realtà economiche dove i costi dei trasporti sono cruciali per i bilanci aziendali.

Ricordiamo che - nel tentativo di risparmiare qualcosa - per i prezzi nel dettaglio di ogni singolo distributore di ciascun comune modenese è possibile consultare il portale dell'Osservatorio prezzi carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico.

Un tetto al prezzo della benzina in estate?

Nella maggioranza si ragiona su un possibile tetto al prezzo dei carburanti per salvare l'estate degli italiani. La proposta la si ritorva tra i 2.337 emendamenti presentati al decreto aiuti. Ci sono, come sempre, sospetti di speculazioni e nessuno, a oggi, può escludere il rischio che le tensioni internazionali alimentino ulteriormente l'impennata nel corso del mese di giugno. Insomma, qualcosa occorrerà fare, qualcosa di più rispetto allo sconto che scade l'8 luglio e che probabilmente sarà rinnovato. Altrimenti le ricadute del caro benzina su famiglie e imprese già stremate da mesi di rincari saranno l'ennesima batosta.

L'ipotesi di mettere nero su bianco un tetto al prezzo di vendita dei carburanti arriva dal Pd, che propone di fissarlo per 60 giorni con un Dpcm. Una misura pensata per attenuare i costi per chi lavora e chi si muoverà in auto quest'estate, che non sarà facile trasformare in norma, ma che nel Pd considerano un ulteriore stimolo all'esecutivo. Il testo, semplicemente, prevede che un Dpcm, su proposta del Ministro della Transizione ecologica, di concerto con il Ministro dello sviluppoeconomico, definisca "un prezzo massimo per la vendita dei carburanti". Un nuovo intervento è nell’aria e tutti i partiti cercano di intestarselo. 

Il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Ma quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. Il greggio infatti è una cosa, benzina e gasolio che si acquistano ai distributori un’altra. Sul prezzo alla pompa incidono, oltre al valore della materia prima, i costi di estrazione, raffinazione, stoccaggio, trasporto e il costo della distribuzione finale. A incidere tanto in Italia sul prezzo finale sono poi in realtà le accise e l'Iva, ma se il prezzo del greggio continua a salire, fare il pieno costa ogni giorno un po' di più.

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