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Economia

Chiusure festive dei supermercati, la Cgil chiede di non abbandonare il Patto

Per il sindacato risulta incomprensibile la scelta di Esselunga di sfilarsi dall'accordo. Un appello a Muzzarelli affincheè rinnovi e allarghi il tavolo di confronto per cercare una nuova intesa provinciale

E' della scorsa settimana la notizia della sospensione del tavolo di confronto provinciale, presieduto da Gian Carlo Muzzarelli, che aveva come obbiettivo quello di concordare un piano di chiusura festiva tra i marchi della grande distribuzione organizzata. Il forfait di Esselunga ha spinto il presidente della provincia a dichiarare concluso l'esperimento, che nel 2017 avrebbe divuto prevedere sei giorni di chiusura, addirittura meno di quanto avvenuto dal 2015 ad oggi.

Una notizia che non è piaciuta alla Cgil modenese: "Una scelta, quella di Esselunga, che non comprendiamo, in particolar modo quando la stessa azienda dichiara che comunque ha già previsto un calendario di chiusure festive nel 2017 che quasi coincidono con quelle proposte dal sindaco Muzzarelli. È noto che le liberalizzazioni del settore, introdotte dal Governo Monti con il cosiddetto Decreto Salva Italia del 2011, lasciano la totale libertà alle imprese commerciali di determinare gli orari di apertura, senza nessun limite – spiega il sindacato – Ma è altrettanto evidente che l'obiettivo dell'intesa modenese (fra le poche a livello nazionale) non è quello di limitare questa possibilità, ma quello di creare una condizione tale, per la quale a Modena tutti gli esercizi commerciali, dai più piccoli a quelli della grande distribuzione, possano restare chiusi nelle festività civili e religiose che sono parte della nostra tradizione e dei nostri valori".

Il medesimo intento persequito dal tavolo di confronto attivato a Modena, che ora la Cgil chiede in ogni caso di rivitalizzare: "Vogliamo lanciare la proposta di un confronto più ampio, che veda coinvolte da parte dell'Amministrazione comunale, le Associazioni di Categoria del Commercio, le imprese della Grande distribuzione, le Associazioni dei consumatori e le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del settore, che in attesa di una nuova legge che regolamenti il settore in modo più equo, metta nelle condizioni di rinnovare il Patto a Modena, con tutte le parti in causa".

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