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Economia

Regolarità degli appalti pubblici, nuove regole dall'Europa

Per la Cgil le novità normative che verranno introdotte dall'Ue miglioreranno la trasparenza degli appalti, sconfiggendo la "dittatura del massimo ribasso". In provincia di Modena 332 appalti per 114 milioni, ma senza premiare l'offerta più vantaggiosa

Per la Cgil modenese la battaglia sulla trasparenza e la regolarità degli appalti è da tempo al centro dell'agenda sindacale. La riforma delle norme sugli appalti pubblici che verrà votata a breve dal Parlamento Europeo e che imporrà nuove misure agli Stati Membri viene perciò salutata dal sindacato confederato come un importante tassello per il miglioramento della situazione nazionale e locale.

Tra le novità introdotte a livello comunitario – illustra la Cgil - figureranno due diversi filoni di intervento. Il primo filone riguarda le “gare più trasparenti”: per quanto concerne la scelta delle procedure d'appalto una chiara priorità viene attribuita al criterio “dell'offerta economicamente più vantaggiosa” con l'obiettivo di porre fine alla "dittatura del massimo ribasso”. Nei casi di “ribassi anomali”, le amministrazioni pubbliche saranno inoltre tenute a richiedere chiarimenti alle ditte su tali offerte. Il secondo aspetto è invece volto a “favorire le piccole e medie imprese”, introducendo la possibilità di suddividere in più lotti gli appalti di valore superiore al mezzo milione di euro e le Amministrazioni che così non opteranno, saranno tenute a motivare la loro scelta. Ciò non significa – precisa il sindacato – optare per rischiosi “spezzatini” negli appalti, bensì sostenere concretamente le imprese sane del territorio.

Per fare luce sullo stato dell'arte, il coordinatore legalità e sicurezza della Cgil regionale Franco Zavatti traccia i numeri della situazione provinciale. Da gennaio a settembre i lavori assegnati sono stati 332 per un complessivo importo contrattuale di quasi 122 milioni di euro. Per quanto riguarda il criterio di assegnazione, questo è indicato solamente in 135 casi (il 40% del totale degli appalti). Osservando perciò questo insieme parziale, si contano solamente 12 assegnazioni col sistema dell'offerta più vantaggiosa, corrispondenti ad un importo di circa 7,5 milioni, contro 123 appalti affidati col massimo ribasso e per un onere di 114 milioni. “Una sproporzione – commenta Zavatti - che addirittura si accresce rispetto ai monitoraggi degli anni precedenti, e quindi divaricante anche rispetto ai prossimi dettami europei, oltre che alle indicazioni affermate e promesse con forza, in ogni convegno sulla legalità e trasparenza”.

Non più incoraggiante è lo screening sui massimi ribassi registrati nei contratti. Anche su questo titolo, sono solamente 142 le segnalazioni effettuate dagli Enti. Di queste, una su dieci registra ribassi tra il 15% e 20% . Altre due su dieci, con ribassi dal 20% al 30% . 
Altri diciassette contratti, si concludono con ribassi che superano il 30% ed anche fino oltre il 40%.

Le indicazioni Europee vengono perciò accolte favorevolmente, anche perchè volte a privilegiare le realtà di piccole imprese, come quella modenese ed emiliana in genere. “Scelte rigorose e coerenti per gli appalti emessi dagli Enti pubblici – chiosa Zavatti – ma con l'appello ovviamente rivolto alle Associazioni delle Imprese, al fine di ampliare ed estendere tali modalità “sicure” anche alle centinaia di lavori privati, per migliorarne i termini di legalità e regolarità nei cantieri”.

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