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Economia San Cesario sul Panaro

Crisi, due aziende metalmeccaniche di San Cesario stanno per chiudere

Grossi guai in vista per la Ossidan e la Rimas, specializzate in verniciatura. Conti in rosso e ammortizzatori per il 32 dipendenti. Denuncia della Fiom/Cgli: "Condizioni disperate per i lavoratori"

Negli incontri fatti con le direzioni aziendali nei giorni scorsi, la Fiom/Cgil di Castelfranco ha appreso che due storiche aziende metalmeccaniche di San Cesario sul Panaro, Ossidan e Rimas, cessano l’attività produttiva da inizio settembre. Si tratta di imprese presenti da alcuni decenni sul territorio comunale: Ossidan è nata nel 1972, Rimas di proprietà di Ossidan ha iniziato la produzione ad inizio Anni Novanta, e complessivamente impiegano 32 lavoratori, 17 in Ossidan e 15 in Rimas. Entrambe le aziende sono specializzate in trattamenti termici e verniciatura di componenti. 

“Già da anni le due imprese denunciano problemi di bilancio e fatturato, con importanti perdite economiche” spiega William Neri della Fiom/Cgil. Dal 2008 è stato iniziato l’utilizzo di ammortizzatori sociali per la conservazione dei posti di lavoro, ma negli ultimi 6 mesi, anche a causa della riduzione temporale degli ammortizzatori introdotti dalle nuove normative, la situazione è precipitata. 

Da inizio settembre sono stati infatti attivati ammortizzatori sociali per cessazione di attività: la Cigs per 12 mesi per cessazione alla Ossidan, mentre per Rimas, che ha meno di 15 dipendenti non è stato possibile attivare neppure l’ammortizzatore standard, ma solo una Cigo in deroga di breve durata e, stante la situazione attuale, da ottobre i lavoratori perderanno il posto definitivamente. 

“Negli incontri avuti con la proprietà erano emersi potenziali acquirenti, ma al momento nulla di concreto” continua il sindacalista della Fiom/Cgil. Oggi era in scadenza il pagamento della mensilità di agosto che purtroppo non c’è stato, e i lavoratori che si sono recati in azienda non hanno avuto garanzie in tal senso. 

“Le condizioni dei lavoratori sono disperate – afferma William Neri – Si tratta in maggioranza di lavoratori stranieri che non possono contare su aiuti dalle famiglie di provenienza, ci sono anche lavoratrici-donne di difficile ricollocazione e lavoratori di famiglie mono-reddito. In molti hanno difficoltà a mantenere le famiglie e a far fronte alle scadenze delle rate di mutui-affitti-utenze”. 

Inoltre, i lavoratori di Ossidan per il nuovo anno di Cigs non possono beneficiare dell’anticipo delle mensilità da parte dell’impresa e potranno percepire gli anticipi solo da parte delle banche (con tutte le difficoltà che ne possono conseguire), attivando le procedure del Protocollo regionale siglato a marzo con le organizzazioni sindacali. 

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