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Trasporto pubblico, Seta ferma al capolinea: l'Ad Ferrari si dimette

Niente budget ad agosto, aumenti sulle tariffe e tagli ai chilometri di corse. Questi gli elementi che hanno portato l'amministratore delegato di strada Sant'Anna a rassegnare le proprie dimissioni

Vita dura per la neonata azienda di trasporto pubblico locale dell'Emilia. Claudio Ferrari, amministratore delegato di Seta, ha rassegnato le proprie dimissioni. Troppi i dubbi sull'azienda di tpl, troppe le incognite e i provvedimenti impopolari che gli enti locali avrebbero dovuto adottare a scapito degli utenti quali l'aumento del prezzo dei biglietti a bordo (da 1,20 a 1,50 euro per le corse semplici) e il taglio dei chilometri delle corse. Provvedimenti che, come riportato dall'Agenzia Giornalistica Dire, rientrano nel piano industriale già firmato ma che allo stato attuale sono stati respinti con le dimissioni dello stesso Ferrari e le dimissioni dell'esponente del socio privato francese, Laurence Le Blanc.

TAGLI & AUMENTI - "Tutti si dovevano allineare al piano industriale, e nessuno l'ha fatto", ha osservato Pietro Odorici, presidente Seta, ricordando come le misure più gravose sarebbero state a carico di Tempi, l'azienda piacentina: 1,4 milioni di euro di disavanzo nel 2011 che, con ogni probabilità, verrà ereditato da Seta e quindi ripianato dalle consorelle "sane". Non solo Piacenza, però, ma anche Modena e Reggio avrebbero dovuto accettare nuovi sacrifici: come spiegato sempre da odorici, negli accordi era previsto un aumento del prezzo del biglietto a bordo da 1,20 a 1,50 euro (mentre a terra, in quelle pochissime tabaccherie in cui il servizio è ancora disponibile, resterebbe a 1,20). Senza la concreta attuazione di queste misure, il contratto di servizio unico è solo un lontano miraggio e oggi l'azienda non ne possiede uno.

DIMISSIONI - Inevitabili, allora, le dimissioni dell'ad, Claudio Ferrari. "L'amministratore delegato - ha spiegato Odorici - si è ritrovato a fine agosto a non avere un budget aziendale, cioè a non poter conoscere i ricavi dell'azienda. Questo chiaramente è problematico. La discussione con gli enti locali si è protratta troppo oltre: le difficoltà che Ferrari ha messo in evidenza ci sono tutte".

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