Martini sas, l'acquirente si ritira e riapre la crisi occupazionale
L'azienda Coemar recede dall'acquisizione dell'impresa di Concordia, vanificando così l'accordo sindacale che aveva fatto ben sperare i dipendenti e le loro famiglie
Doccia gelatissima alla Martini di Concordia, dove sembrava tutto risolto a fine dello scorso dicembre con la proposta vincolante di affitto di ramo d'impresa per 36 mesi, condizionata all'acquisto finale da parte di Coemar Lighting. Con tanto di conferma in un accordo a fine dicembre 2017 tra Coemar, Fiom-Cgil e Fim-Cisl: si garantiva continuità produttiva e salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Tanto che a metà aprile la stessa Coemar si è aggiudicata l'acquisizione attraverso l'asta.
Ma le cose hanno ora preso una piega ben diversa: "Coemar ha infatti inviato proprio ieri una lettera alle organizzazioni sindacali di voler recedere dall'acquisizione dell'azienda, per circostanze non dipendenti dalla propria volontà. Ciò metterebbe a rischio gli oltre 60 posti di lavoro in Martini", lanciano l'allarme Cesare Pizzolla e Alessandro Cambi, della Fiom-Cgil di Modena e Mirandola, assieme a Roberto Verucchi, della Fim-Cisl Emilia Centrale. I sindacati hanno subito informato le istituzioni locali, Regione e Comune, e inviato una lettera a tutte le parti interessate (Coemar Lighting, Martini in procedura concorsuale e Tribunale di Modena, Comune di Concordia, Regione Emilia Romagna) per incontrarsi per permettere di ristabilire le condizioni dell'accordo del 22 dicembre 2017.
Fiom e Fim chiedono "di mettere in atto tutte le azioni possibili affinchè il conto salato di eventuali incomprensioni tra le parti contraenti del contratto di affitto (Coemar e procedura concorsuale) non venga pagato dai lavoratori. Non si può giocare sulla pelle di 60 lavoratori e 60 famiglie".
(DIRE)