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Enogastronomia, Coldiretti: in 30 anni dimezzato il consumo di vino

Il fatto che si sia praticamente dimezzato negli ultimi 30 anni in Italia il consumo di vino che è sceso a meno di 40 litri a persona è un dato da valutare con attenzione soprattutto se lo si mette in relazione alla crescita fra i giovani e i giovani adulti dell'abitudine al consumo di superalcolici, aperitivi e amari, che implicano spesso consumi lontano dai pasti.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Il fatto che si sia praticamente dimezzato negli ultimi 30 anni in Italia il consumo di vino che è sceso a meno di 40 litri a persona è un dato da valutare con attenzione soprattutto se lo si mette in relazione alla crescita fra i giovani e i giovani adulti dell'abitudine al consumo di superalcolici, aperitivi e amari, che implicano spesso consumi lontano dai pasti. E' quanto afferma Coldiretti Modena in riferimento alla Relazione annuale del Ministero della Salute.

Insieme al cambiamento delle abitudini alimentari a far calare la domanda soprattutto nelle ristorazione sono stati oltre ai ricarichi eccessivi, le campagne antialcol e la stretta sulle norme del codice della strada che hanno colpito indiscriminatamente anche il vino che è in realtà caratterizzato da un piu' responsabile consumo abbinato ai pasti che non ha nulla a che fare con i binge drinking del fine settimana.

Bere con la giusta moderazione un buon bicchiere di Lambrusco, vino dalla bassa gradazione che si attesta mediamente sugli 11°, può al contrario avere benefici effetti sull'organismo - sostiene Coldiretti: come anche recenti studi hanno dimostrato, infatti, il tradizionale rosso frizzante modenese contiene sostanze protettive del sistema cardiovascolare e dal potenziale ruolo anti-invecchiamento.

Il vino - precisa la Coldiretti - è divenuto l'espressione di uno stile di vita "lento", attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all'assunzione sregolata di alcol. E' importante perciò - conclude la Coldiretti - evitare il rischio di una dannosa criminalizzazione mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni.

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