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Economia Vignola

Mercatini del riuso, venditori ambulanti preoccupati dalla concorrenza

ANVA-Confesercenti: “Contrari al riconoscimento di un’attività che crea concorrenza sleale”. Secondo l’Associazione resta penalizzante nei confronti di chi lavora onestamente per tasse non versate, fisco evaso e consumatori non garantiti    

"Potremo essere d’accordo su un’eventuale regolamento dei mercatini del riuso solamente quando per questo tipo di attività, varranno le medesime regole rispettate dai commercianti che operano in sede fissa e su suolo pubblico. Fino ad allora ribadiamo la nostra ferma contrarietà a qualsiasi riconoscimento o legittimazione di queste attività che danneggiano i commercianti su area pubblica.” È questa la posizione di ANVA-Confesercenti - l’Associazione di rappresentanza provinciale dei venditori ambulanti - rispetto a quanto si presta ad approvare domani sera l’Amministrazione comunale di Vignola in occasione del Consiglio comunale.       

Da tempo ANVA ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione per la legalità ed il rispetto delle regole, “Equazione – sostiene l’Associazione - semplice più a dirsi che a farsi. Specie quando si tratta dei cosiddetti ‘mercatini del riuso’. I riusisti utile ricordarlo, sono persone che già con un reddito e prive di partita Iva, esercitano da commercianti improvvisati domenicali, quando, non hanno già fatto di questa attività una vera a propria professione. Che fanno affari senza l’emissione di alcun scontrino fiscale, in moto totalmente illegale, con un evasione di Iva, IRPEF e INPS del 100%. Che, mentre un operatore su area pubblica, è tenuto per legge ad attestare la provenienza del bene venduto, un riusista no. Venendo meno in questo modo meno anche la corretta informazione nei confronti del cliente e la tutela del consumatore.”
 
“Un’usanza priva di regole, che attua nel suo insieme una concorrenza sleale a quanti - negozi, ambulanti, etc. - operano e lavorano onestamente e in modo trasparente. Inoltre c’è anche un altro elemento che sta favorendo queste forme di vendita. Assistiamo ad un proliferare di enti, non meglio identificati, che organizzano in collaborazione con le Amministrazioni Comunali queste forme di vendita riservate ai riusisti e che, per l’organizzazione, chiedono il versamento di un importo quale rimborso spese. La domanda quindi è: viene rilasciata a tutti i frequentatori regolare ricevuta, anche se un riusista, privo di contabilità, non può detrarre questi costi? Restiamo dunque fortemente contrari a queste forme di abusivismo commerciale che danneggiano in primo luogo gli operatori onesti”, conclude ANVA.

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