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Confesercenti: in provincia consumi fermi e ricavi giù

Lo studio effettuato dall'associazione di categoria lancia l'allarme sulla situazione del commercio in provincia: ne emerge un quadro allarmante con ben pochi segni positivi

Consumi ancora fermi e nuova flessione dei ricavi, nel primo trimestre 2011, per il commercio in provincia di Modena. Emerge da uno studio di Confesercenti Modena che ha preso in considerazione i dati di oltre mille imprese. "Quasi una medaglia a due facce, la situazione che emerge dall'analisi condotta sul territorio modenese - si legge nella nota dell'associazione di categoria - con da un lato l'accentuarsi dei segni meno senza alcun accenno di inversione di tendenza, e dall'altro, invece, un recupero in particolare nel commercio all'ingrosso, dove incidono positivamente le forniture al settore manifatturiero".

Il commercio alimentare al minuto, dopo il calo dei fatturati nell'ultimo trimestre del 2010 (-2,7%), nel primo del 2011 ha registrato un ulteriore decremento dei ricavi che, rispetto ai medesimi primi tre mesi dello scorso anno, è del 3%. A questo dato si affianca l'ulteriore peggioramento delle vendite al minuto nel settore extralimentare: -3,2% da gennaio a marzo 2011, rispetto al primo trimestre dell'anno passato, che cancella il +0,8% emerso negli ultimi tre mesi del 2010. Gli operatori di bar e ristoranti - fa sapere Confesercenti Modena - lamentano poi un calo del volume d'affari, rispetto al primo trimestre 2010, del 4,3%: un dato che aggrava il -4,1% degli ultimi tre mesi dell'anno passato. Le imprese del commercio all'ingrosso, invece, hanno chiuso il periodo gennaio-marzo 2011 in provincia di Modena con un incremento medio del giro d'affari del 17,5% rispetto il medesimo trimestre dello scorso anno e in miglioramento anche sul +3,1% degli ultimi tre mesi del 2010. Evoluzione positiva inoltre anche per quello che riguarda i servizi di intermediazione dove si segnala un aumento dei ricavi del 10,1%.

"Questi dati - commenta Confesercenti - ci mostrano un'economia a due velocità: quella legata ad alcuni settori del manifatturiero che vedono una ripresa, dovuta in particolare all'aumento delle esportazioni e quella del commercio al minuto connessa alla domanda interna dei consumi che continua a subire i colpi di una costante e continua contrazione. Col livello occupazionale che non accenna a crescere e con la ripresa della dinamica inflattiva, il timore è che i consumi privati continueranno a permanere in una fase di recessione".
(ANSA)

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