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Economia

Plastic Tax, le imprese emiliane alzano la voce e chiedono al Governo il dietrofront

Il presidente di Confindustria Valter Caiumi parla di rincari della materia prima pari al 110% e lancia l'allarme per il settore del packaging. Per Confcooperative la tassa scarica su imprese e lavoratori il costo della sostenibilità ambientale

"Confindustria Emilia Area Centro è fermamente contraria all’introduzione della Plastic Tax immaginata dal Governo nella Legge di Bilancio, una tassa che va a colpire in modo particolare il territorio emiliano-romagnolo, culla della Packaging Valley, che ospita il maggior numero di aziende del comparto in Italia, 230 con oltre 17.000 occupati e un fatturato annuo di 5 miliardi di euro, pari al 63% del giro di affari nazionale. In tutta Europa, dalla Francia alla Germania, sono stati attivati piani a cinque anni di incentivi all’utilizzo della plastica riciclata, per stimolare innovazione e ridurre l’impatto della plastica non riciclata entro il 2025. Con questa tassa, tra cinque anni in Italia non avremo migliorato nessun processo produttivo e avremo ridotto occupazione e imprese attive. Ancora una volta, manca una politica industriale vicina alla politica della circolarità dell’economia, che dovrebbe portare valore".

Questo il punto di vista di Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, sulla misura che il governo giallorosso sta studiando: "Queste azioni troppo roboanti non producono cultura, né danno la possibilità di avviare nuove azioni innovative per avere soluzioni nel medio lungo periodo. Qui il processo di cambiamento viene distrutto e non stimolato. Siamo di fronte a un calcolo frettoloso per fare quadrare la manovra di fine anno, senza studi di fattibilità di cosa si colpisce e degli effetti nell’economia reale. Siamo convinti che la misura, dallo scopo assolutamente nebuloso, non risolva le questioni ambientali e vada solo a penalizzare senza possibilità di recupero consumatori, lavoratori e imprese".

Secondo il numero uno degli industriali emiliani la misura determinerebbe un incremento del 110% del costo della materia prima. "Il significativo aumento dei costi minerà la sopravvivenza di molte imprese anche grandi, espressione di una assoluta eccellenza mondiale, e avrà inevitabili ricadute sugli investimenti a favore dell’innovazione, sottraendo fondi che le nostre imprese destinano alla ricerca di soluzioni tecnologiche sostenibili", chiosa Caiumi

Dello stesso avviso anche il presidente di Confcooperative ER Francesco Milza chiede al Governo un ripensamento: "Non c’è sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica: è bene che le Istituzioni a tutti i livelli lo comprendano, altrimenti si continuano a lanciare proclami che non trovano concretezza. Aggiungere una nuova tassa per le imprese sull’utilizzo della plastica negli imballaggi non risolve il problema ma scarica i costi della riduzione dell’impatto ambientale esclusivamente su aziende, lavoratori e consumatori”.

“Le nostre imprese hanno bisogno di essere accompagnate per un periodo congruo e con apposite misure verso un processo di riconversione industriale per diminuire l’utilizzo della plastica nelle loro produzioni – aggiunge Milza –, ma questo obiettivo non può essere perseguito improvvisando una nuova tassa. Invece di premiare e valorizzare quelle aziende che stanno riducendo il ricorso alla plastica e scelgono di utilizzare i materiali riciclati per il packaging dei loro prodotti, e invece di sostenere la filiera industriale del riciclo oggi più che mai in difficoltà dopo il blocco delle importazioni dalla Cina, con l’introduzione della Plastic Tax il Governo rischia di arrecare danni al sistema produttivo, senza portare benefici ambientali”.

“Confidiamo – conclude il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, organizzazione che rappresenta 1.600 cooperative con 230.000 soci e oltre 80.000 occupati – in un ripensamento da parte del Governo, auspicando un orientamento verso percorsi di incentivazione per le imprese che favoriscano un minore ricorso alla plastica. Dal canto nostro, in linea con le iniziative portate avanti da Confcooperative nazionale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, dal prossimo 6 novembre elimineremo tutte le bottiglie di plastica dai nostri uffici”.

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