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Contratti rumeni per aggirare ogni tutela, agenzia interinale sotto accusa

Precariato spinto all'ennesima potenza, attraverso le opportunità offerte dalla contrattualistica rumena, quini europea. La Cgil ha denunciato un'agenzia di Modena che propone alle aziende contratti al confine fra legalità e illegalità

"Vinci la crisi con lavoratori interinali a contratto rumeno. Cosa stai ancora aspettando: risparmia il 40% e beneficia della massima flessibilità. Ed in più: niente Inail, niente Inps, niente malattia, niente infortuni, niente Tfr, niente consulenti, niente tredicesima, niente quattordicesima, no problems. Alla Tua Azienda non rimane che pagare 11 mensilità e non 14 più Tfr (e contributi) come stai facendo... ed in più: niente anticipo di Iva perchè le nostre fatture sono comunitarie". 

Può sembrare assurdo, ma è tutto vero. E' quantosi legge nel testo di un volantino denunciato in questi giorni dalla Cgil di Modena. Il sindacato lo ha segnalato in Procura e all'ufficio territoriale del lavoro definendolo "un caso straordinario per dimensione, crudezza e cinismo, palese illegittimità, con fasulla maschera europea". Ci sarà a breve anche una segnalazione al ministero del Lavoro.

L'agenzia in questione, riporta fra l'altro la Cgil, propone alle ditte locali di poter anche assumere i loro dipendenti: "Per tranquillizzare, si aggiunge che 'gli obblighi stipendialiì, seppur quasi dimezzati, saranno rispettati grazie alla 'garanzia bancaria' costituita presso un primario gruppo nazionale.

I settori coperti e proposti per "questo moderno tritacarne lavorativo", continua la Cgil, sono quelli più esposti al malaffare e al riciclaggio: autotrasporto, turismo, edilizia, meccanica e sanità. "Queste forme illegittime di lavoro estorsivo circolano anche nei nostri territori. Ci risulta che in Italia siano sei-sette le agenzie del genere", calcola il sindacato.

Il quale, fra l'altro, ricorda che già nel recente rapporto Unioncamere sull'economia illegale in Emilia-Romagna sono tornati dati inquietanti su cantieri e malaffare: gli "indici di vulnerabilità economica" risultano crescenti in regione, secondo la classifica che piazza in testa proprio Modena seguita da Bologna, Rimini, Reggio Emilia e Forlì.

(DIRE)

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