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Economia

Poste Italiane, nuovo contratto nazionale anche per mille lavoratori modenesi

È stato mantenuto l’intero impianto normativo del contratto precedente, integrato con nuove regole su part time e contratti a tempo determinato, ma anche con integrazioni salariali

Soddisfazione anche a Modena per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del Gruppo Poste Italiane, firmato dai sindacati Slp Cisl, Slc Cgil, Uilposte Uil, Failp Cisal, Confsal Com e Fnc Ugl Com.ni. L’intesa copre il triennio 2021-2023. Sono interessati poco più di mille lavoratori modenesi, il 98% dei quali ha approvato l’ipotesi di accordo nel corso delle assemblee tenute nei giorni scorsi.

«Questo rinnovo contrattuale premia la nostra tenacia e senso di responsabilità – dichiara il segretario generale della Slp Cisl Emilia Centrale Francesco Balzano – Le nostre organizzazioni sindacali non hanno mai disatteso i principi di unitarietà di azione al fine di salvaguardare gli interessi collettivi di una categoria – i lavoratori postali – che non si è mai risparmiata, soprattutto negli ultimi difficili periodi».

Per la parte economica è stato concordato un emolumento di 1.700 euro da liquidare in un’unica soluzione con le competenze del mese di luglio. La cifra comprende 900 euro a titolo di vacanza contrattuale relativa all’anno 2020 e 800 euro quale anticipazione sui miglioramenti contrattuali relativi dell’anno 2021. È stato pattuito anche un incremento mensile di 110 euro, di cui 90 euro riversati sui minimi tabellari e 20 euro sui ticket restaurant.

È stato mantenuto l’intero impianto normativo del contratto precedente, integrato con nuove regole su part time e contratti a tempo determinato.

«Abbiamo introdotto il sostegno a politiche di stabilizzazione del lavoro precario e recepito gli accordi aziendali sullo smart working – aggiunge Balzano – Novità rilevanti riguardano le ferie (fruizione frazionata), trasferimenti (riduzione delle distanze per i trasferimenti involontari), festivi (migliorata la parte economica connessa alla doppia coincidenza).
Sono stati mantenuti inalterati i trattamenti previsti in caso di malattia, nonostante la volontà aziendale di revisione in peius del comporto e introduzione dell’istituto della carenza (non remunerazione dei primi tre giorni di malattia di ogni singolo evento). È stato incrementato il novero delle gravi patologie».

Il sindacalista dei postali cislini di Modena e Reggio Emilia sottolinea che è stato respinto il tentativo aziendale di mettere mano al codice disciplinare, scongiurando ulteriori irrigidimenti sul fronte dei controlli e del contenzioso.

«Sul fronte del welfare, infine, pur ribadendo l’indubbia validità del fondo sanitario, non è stato possibile perseguire l’obiettivo della rivalutazione dei piani sanitari vigenti in virtù – conclude Francesco Balzano, segretario generale Slp Cisl Emilia Centrale - della scelta condivisa di riversare sui minimi tabellari la quasi totalità degli incrementi salariali».  

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