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Economia

Servizi per disabili, le Cooperative chiedono l'aumento delle tariffe

Alberani (Legacoop) e Mingozzi (Confcooperative): "Servizi a forte rischio, la Regione Emilia-Romagna dia vita a un confronto per rivedere modalità e tariffe". Intanto vengono sbloccati dalla Regione 420 milioni di euro

A Bologna si è svolto un convegno per fare il punto sulla gestione dei servizi per disabili e persone non autosufficienti. Nella nostra regione, la sanità pubblica ha affidato questa gestione in largiussima parte ad imprese cooperative, che oggi contano 15mila operatori che servono quotidianamente 20mila persone in difficoltà. Per le circa 200 cooperative accreditate, che hanno dato vita ad un coordinamento, il giro di affari si aggira sui 490 milioni di euro.

Ma la situazione è ovviamente in grave peggioramento anche in questo settore. “Le tariffe sono ferme al 2009, quando l’accreditamento prese il posto dei pessimi bandi al massimo ribasso – denunciano Alberto Alberani, Legacoopsociali, e Gianluca Mingozzi, Confcooperative –. Nel frattempo i costi delle utenze e dei servizi sono tutti aumentati e noi abbiamo anche rinnovato il contratto di lavoro. Insomma, non c’è corrispondenza tra entrate e uscite e, non essendo enti pubblici, nessuno ripianerà i bilanci. In queste condizioni, i servizi chiudono”.

Negli scorsi giorni la Giunta regionale ha sbloccato 420 milioni di euro per destinati a pagare la fornitura di beni e servizi alla Sanità e quindi a ripianare una parte dei ritardati pagamenti. Dopo questa manovra Confcooperative si è detta soddisfatta, augurandosi che l’iter nelle Commissioni e nell’Assemblea legislativa sia rapido e porti presto all’approvazione della delibera, almeno prima della pausa estiva.

“Abbiamo chiesto alla Regione la costituzione di una sede di confronto che veda rappresentati i soggetti gestori, i sindacati e le istituzioni – ha sottolineato poi  Alberani – e l’assessore alla sanità Carlo Lusenti si è detto pronto a promuoverlo. Andremo a quegli incontri forti delle nostre proposte e fiduciosi del fatto che possano venire accolte”. “Con l’accreditamento la Regione ha fatto un importantissimo passo avanti, riunciando a mettere all’asta e al miglior offerente persone disabili e non autosufficienti – ha concluso invece Mingozzi – ora, a quattro anni di distanza, una verifica che porti a aggiornare costi e modalità di relazione è più che doverosa”.

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