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Economia Concordia sulla Secchia

CPL Concordia post-scandali, si pensa anche a un nome nuovo

La coop di Concordia commissiona una ricerca di mercato sul brand e sul nuovo corso. Esito fra 10 giorni. Intanto la nuova dirigenza si indirizza verso una minore dipendenza dagli appalti pubblici: “Serve offerta meno orizzontale”

Non solo la trattativa in corso con le banche sulle fideiussioni per poter partecipare alle prossime gare d'appalto. Non solo il nuovo piano industriale, atteso formalmente dai sindacati a meta' mese, col ritorno all'utile fissato per il 2017. Dopo l'uscita dall'interdittiva prefettizia antimafia il 20 ottobre, Cpl concordia sta cercando di rilanciarsi a 360 gradi. Il colosso cooperativo della Bassa modenese, dopo mesi di bufere giudiziarie attorno alle 'gesta' dei suoi ex vertici, sta lavorando sodo e investendo anche su un nuovo piano di comunicazione. Attorno al nuovo brand della cooperativa sta lavorando niente meno che il colosso dei sondaggi Swg. 

Come risulta alla 'Dire', Cpl ha appena commissionato al gruppo triestino una ricerca ad hoc, della quale sono attesi tra una decina di giorni i risultati ufficiali. In sostanza, gli intervistatori Swg stanno sondando un panel individuato ad hoc con una serie di quesiti mirati. Viene chiesto se si e' conoscenza del nuovo corso di Cpl dopo le inchieste e i commissariamenti, se si era sentito parlare della cooperativa prima delle vicende giudiziarie medesime, come e dove l'azienda da 1.800 dipendenti in tutto potrebbe e dovrebbe meglio operare di qui in avanti. 

Non solo. Agli intervistati si pone pure la questione del nome storico "Cpl Concordia", domandando se per caso non sia meglio cambiarlo sempre in ottica rilancio. Il tutto, appunto, rientra nel nuovo corso che sta tentando di innescare la 'Cpl 2.0' da qualche tempo. Che poi l'azienda proceda secondo gli esiti del sondaggio e' tutto da vedere, ma intanto la logica e chiara.

Ne parlava in fondo anche il presidente Mauro Gori, alla recente conferenza stampa a Legacoop Emilia-Romagna dopo il rientro in white list, entrando nei dettagli industriali: "La pubblica amministrazione ha pesato finora sulle commesse all'80%- segnalava Gori- ma ora serve un mix diverso, vedremo se arrivare al 50-50 gia' dal 2016-2017. Dobbiamo aumentare l'efficienza, fare scelte diverse sull'allocazione delle risorse, non necessariamente dismettere asset ma scegliere bene i partner industriali. Insomma, dobbiamo garantire un'offerta meno orizzontale". Offerta che, dunque, anche per Cpl oggigiorno passa attraverso un rilancio di brand affidato ai 'guru' di comunicazione e sondaggi.

(DIRE)

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