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Industria meccanica, otto anni di crisi hanno lasciato il segno

Dopo il "profondo rosso" degli ultimi anno i numeri tornano ad essere positivi grazie all'export. Zanasi (Lapam): “I margini per crescere ci sono”

'Sold out' al seminario Lapam Confartigianarto su meccanica ed export, un seminario che ha visto la presenza di un centinaio di imprenditori, delle storie di successo (di Stefani della System, del consorzio Comac e di Annovi) e di numeri incoraggianti, nonostante la crisi. Il professor Gianluca Marchi, dell'Università di Modena e Reggio Emilia e l'ufficio studi Lapam, hanno presentato numeri sicuramente interessanti.

Calano le imprese. La crisi non ha risparmiato le imprese del comparto meccanico: tra il dicembre 2008 e il dicembre 2014 (negli anni della crisi, dunque) le imprese sono passate da 3901 a 3698, con un -203 e -5,2% in termini percentuali. Il settore meccanico resta però importantissimo nella provincia di Modena, con il 5,5% delle imprese attive (3698 appunto su 66.576) con una percentuale del 39,9% sul manifatturiero (che conta, in totale, 9.269 aziende). Nella meccanica il 76,6% hanno fino a 9 dipendenti, il 21% tra 10 e 49, il 3% tra 50 e 250 e lo 0,4% oltre i 250 dipendenti. Dati che, significativamente, sono praticamente uguali a quelli della provincia di Reggio Emilia, l'altro territorio che nella meccanica fa la parte del leone.

Comune per comune. Guardando i comuni, sono ben 11 in provincia di Modena a superare le 100 imprese meccaniche: il capoluogo (875) è di gran lunga il Comune con più alta densità di questo genere di aziende, seguono Sassuolo (288), Carpi (199), Formigine (195), Castelfranco (176), Vignola (134), Mirandola 128), Maranello (120), Soliera (109) e Spilamberto (107), tutti comuni inseriti in distretti industriali d'eccellenza (oltre al meccanico, tessile, ceramico, agroalimentare, biomedicale). Non è un caso.

I mercati di sbocco. L'Europa della Ue a 27 è il primo mercato di sbocco dell'export, sfiora il 50%, seguono l'Asia (in particolare Giappone, India e Cina) che sale e sfiora il 20%, staccate America (soprattutto Usa e Canada) intorno all'11%, Europa extra Ue (al 9%, con Russia e Turchia in particolare) e Africa al 6%. Confrontando l'export nella meccanica con quelli di moda e agroalimentare, sempre restando a Modena ovviamente, si nota come la meccanica è il primo prodotto esportato nella Ue, in Asia/Australia e Africa, mentre la moda sfonda nell'Europa extra Ue (per merito di Russia e Turchia) e l'agroalimentare è forte in America. Tutti e tre questi settori fondamentali, comunque, hanno nel mercato 'domestico' dell'Unione Europea i numeri più alti, tra il 40% e il 50%.

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