rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

"Scomparso" l'imprenditore egiziano che avrebbe dovuto salvare la Terim

I sindacati denunciano la totale mancanza di riscontri da parte della Eg Group, azienda che avrebbe dovuto curare il rilancio della Terim di Baggiovara: "Chiediamo alle istituzioni di riportare tutte le parti coinvolte al tavolo delle trattative"

Aveva promesso di rilevare il ramo d'azienda assumendo a regime 201 lavoratori; aveva promesso di rilanciare lo stabilimento di Rubiera e per questo le trattative con gli enti pubblici, fino al ministero che ha concesso la cassa integrazione in deroga per i dipendenti, sono andate avanti per più di un anno. Ora nel momento in cui l'accordo siglato dalle parti doveva diventare operativo l'imprenditore egiziano Farouk Khaled, proprietario della Eg Group, è "scomparso".

Nessuna notizia per i dipendenti della storica azienda di elettrodomestici e cucine di Rubiera e Baggiovara, finita in concordato preventivo, e nessun versamento per pagare le buonuscite dei lavoratori che hanno rinunciato all'assunzione, come il piano industriale prevedeva. E ovviamente, nessun avvio del piano di rilancio. È sempre più arduo il cammino intrapreso dalla Terim, da più di un anno in trattativa con l'imprenditore egiziano, "una questione di allarme sociale che lascia senza prospettive 201 lavoratori e le loro famiglie", spiega il segretario Fiom Modena, Cesare Pizzolla, "dopo impegni presi dal Gruppo davanti a tutti gli enti pubblici che si sono impegnati nella trattativa", tra cui Provincia, Regione e Ministero. I sindacati nella richiesta di aiuto rivolta alle istituzioni, fanno presente come "a fronte della rinuncia di 134 lavoratori per i quali era prevista la mobilità con incentivo all'esodo", e alla promessa assunzione degli altri 201, "alla scadenza del 15 gennaio, termine fissato per l'avvio del progetto", la Eg Group "non ha né versato i fondi per coprire gli incentivi all'esodo né dato il via alle assunzioni nella newco da lui stesso costituita".

Ora i sindacati chiedono con forza che "le istituzioni garanti del progetto di rilancio riportino tutte le parti coinvolte al tavolo delle trattative", e promettono "battaglia in ogni forma se la questione non verrà chiarita entro breve". Ad attendere l'avvio del piano industriale, che prevedeva anche la partenza di una riconversione dello stabilimento di Baggiovara, con il supporto della Regione Emilia Romagna e che per le sigle "resta valido cosi' come già impostato", ci sono 334 lavoratori da anni in cassa e ora "a zero ore con entrate da 700 euro al mese". "L'entità della buonuscita per i dipendenti che hanno già firmato le dimissioni volontarie dall'azienda madre, per dare alla nuova compagnia la possibilita' di nascere, era di 10mila euro netti a testa di cui 6.800 da pagare entro il 10 gennaio e il resto entro 90 giorni dall'avvio del piano industriale. In tutto l'imprenditore egiziano doveva versare una prima tranche da 1 milione di euro, di cui ancora, però, non si hanno notizie".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Scomparso" l'imprenditore egiziano che avrebbe dovuto salvare la Terim

ModenaToday è in caricamento