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Economia Maranello

Ferrari chiude un 2022 record, utili a 939 milioni. Gli ordini confermano la crescita anche quest'anno

Tra i Modelli Portofino M e SF90 trainano le vendite: l'ibrido vale il 22%. Il calo dei motori a Maserati incide sui conti

Un utile netto 2022 a 939 milioni di euro, pari al +13% sullo stesso periodo dell'anno precedente, e consegne totali nello stesso anno a quota 12.221 unità (+18,5%). Sono i risultati "record" di Ferrari consolidati nel 2022, segnala la casa di Maranello oggi parlando di "domanda in espansione" e di portafoglio ordini che sostiene "un 2023 ancora più forte".

"Lo scorso anno - commenta l'amministratore delegato Benedetto Vigna - si è concluso con risultati finanziari eccezionali che hanno raggiunto e superato la nostra guidance stabilendo nuovi record in tutte le metriche, come un utile netto di 939 milioni di euro e una generazione di free cash flow industriale di 758 milioni di euro. Questi dati pongono le basi per un 2023 ancora più forte, alimentato da una persistente domanda elevata dei nostri prodotti in tutto il mondo".

Aggiunge Vigna in una nota: "Nonostante il complesso scenario macroeconomico globale, guardiamo avanti con grande fiducia, incoraggiati dai numerosi segnali e risultati di un'azienda in evoluzione. Stiamo innovando costantemente i nostri prodotti e processi, avvicinandoci ai nostri obiettivi di decarbonizzazione. Tutto questo è possibile grazie alla collaborazione, alla volontà di progresso, all'apprendimento continuo, al focus e alla fiducia che contraddistinguono le nostre persone".

Ferrari, oltre ai bilanci è record anche il premio ai dipendenti: 12.600 euro lordi

Le consegne del 2022

Nel 2022 le vetture Ferrari consegnate hanno raggiunto le 13.221 unità, con un incremento di 2.066 o del 18,5% rispetto all'anno precedente, e nel portafoglio prodotti dell'esercizio sono compresi nove modelli con motore a combustione interna (Ice) e tre modelli a motore ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente il 78% e il 22% delle consegne totali. È quanto emerge dai risultati 2022 di Ferrari, diffusi oggi dalla casa di Maranello.

Più in dettaglio, l'aumento delle consegne nel corso dell'anno è stato trainato dalla Ferrari Portofino M e dalla famiglia SF90, nonchè dalla fase di accelerazione della 296 GTB e della 812 Competizione. Le consegne delle Ferrari Monza SP1 e SP2 sono diminuite rispetto all'anno precedente e sono terminate nel primo trimestre 2022. Nel quarto trimestre 2022 sono iniziate le consegne delle prime Daytona SP3. Tutte le aree geografiche hanno contribuito positivamente. La regione Emea (Europa-Medio Oriente) ha registrato un aumento dell'8,5%, le Americhe sono cresciute del 21,8%, la Cina continentale, Hong Kong e Taiwan hanno riportato un incremento del 72,6% e la regione Resto dell'Apac (Asia) è cresciuta del 17,1%. Le scelte di allocazione geografica hanno seguito il ritmo di introduzione dei nuovi modelli.

I ricavi del Cavallino

Nel 2022 i ricavi netti valgono 5.095 milioni, in crescita del 19,3% o del 15,5% a cambi costanti. I ricavi da automobili e parti di ricambio sono stati pari a 4.341 milioni (in crescita del 21,5% o 17,8% a cambi costanti), grazie all'aumento dei volumi e al contributo delle personalizzazioni. La contrazione dei ricavi dei motori (155 milioni, -18% anche a cambi costanti) riflette la diminuzione delle consegne a Maserati, con l'approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023.

L'aumento dei ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio a 479 milioni, +11,1% o +6,5% a cambi costanti, "e` attribuibile principalmente- si legge nella nota di Ferrari- al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell'anno precedente e al contributo delle attività lifestyle", in parte compensato dalle minori sponsorizzazioni. Gli altri ricavi sono aumentati a 120 milioni (+54,2% o +44,4% a cambi costanti), un risultato riconducibile in particolare alle altre attività di supporto. I cambi, inclusi quelli di transazione, di conversione e comprensivi delle operazioni di copertura, hanno avuto un impatto positivo per 161 milioni, in particolare il dollaro statunitense e lo yuan cinese.

Ancora, l'indebitamento industriale netto al 31 dicembre 2022, pari a 207 milioni rispetto a 297 milioni al 31 dicembre 2021, riflette anche il riacquisto di azioni proprie per 397 milioni e la distribuzione di dividendi per 252 milioni. Al 31 dicembre 2022 la liquidità complessiva disponibile era pari a 2.058 milioni (2.020 milioni al 31 dicembre 2021), incluse linee di credito committed inutilizzate per 669 milioni.

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