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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Forte ripresa dell'export modenese, ma non basta a compensare le perdite del lockdown

L’andamento dei primi nove mesi rimane negativo, nonostante il +28% del terzo trimestre. Tiene solo il mercato del Medioriente

Sono stati divulgati da Istat i dati relativi al commercio con l’estero delle province italiane relativi al terzo trimestre del 2020. L’elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena evidenzia un deciso incremento dell’export provinciale che si avvicina molto ai valori esistenti prima della pandemia. Infatti l’export totale ammonta a 3.128 milioni di euro pari ad un incremento congiunturale del +28,8% rispetto al secondo trimestre dell’anno (2.429 milioni).

Tuttavia tale incremento non riesce a compensare la sensibile perdita avutasi nel secondo trimestre, in pieno lockdown, pertanto l’andamento dei primi nove mesi del 2020 rimane negativo rispetto allo stesso periodo del 2019, con 1.135 euro in meno di export pari ad una diminuzione dell’11,6%. Anche l’Emilia-Romagna perde il 10,6%, mentre a livello nazionale il calo risulta superiore (-12,5%).

I settori

L’andamento congiunturale dei settori economici nel terzo trimestre 2020 rispetto al secondo trimestre evidenzia notevoli incrementi in diversi comparti, in primis il tessile-abbigliamento (+162,0%), i mezzi di trasporto (+47,7%), la ceramica (+21,0%) e le macchine e apparecchi meccanici (+17,3%), solamente il biomedicale rimane pressoché stabile (+1,9%) in quanto nel secondo trimestre non aveva registrato i crolli degli altri settori.

Ciò nonostante il confronto tendenziale dei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019 rimane negativo: tutti i settori risultano in perdita, soprattutto il tessile-abbigliamento (-23,5%), le macchine e apparecchi meccanici (-16,6%) e i mezzi di trasporto (-12,6%). La pandemia ha avuto minore impatto per la ceramica (-6,1%), l’agrolimentare e il biomedicale (-3,2% per entrambi).

I mercati di destinazione

L’export per aree geografiche vede sensibili incrementi congiunturali a due cifre nel terzo trimestre verso tutte le zone del mondo, in particolare i più evidenti sono verso l’Africa del Nord (+45,2%), il Canada (+34,2%), l’Unione Europea e l’Oceania (entrambi +32,5%).

Il confronto tendenziale dei primi nove mesi invece risente profondamente dell’effetto della pandemia: i cali più sensibili si sono registrati verso l’Africa del Nord (-28,5%) e l’America Centro Sud (-20,5%), diminuzioni meno marcate ma sempre a due cifre verso la UE a 15 paesi (-10,5%), l’Asia (-13,8%) e l’Africa Centro Sud (-12,1%), mentre si rilevano decrementi più moderati verso l’Oceania (-9,8%), il Canada (-9,4%), i 13 paesi della UE entrati dal 2004 in poi (-5,7%) e gli ‘altri paesi europei’ (-2,9%). Solamente il Medio Oriente risulta pressoché stabile (-0,3%).

Nonostante lo shock subito dall’economia mondiale, non viene comunque stravolta la classifica dei primi dieci paesi esteri verso cui è diretto l’export modenese: solamente gli Stati Uniti, primo partner economico della provincia da molti anni, sono scesi in seconda posizione già nel trimestre precedente e ora registrano un altro -20,0%. Gli altri paesi mantengono all’incirca le stesse posizioni, con diminuzioni importanti di export verso la Spagna (-22,8%), il Regno Unito (-16,0%), la Francia (-10,9%) e la Cina (-10,6%).

Si rilevano invece cali più contenuti verso il Belgio (-3,4%) e la Germania (-3,1%) che conquista così il primo posto della classifica, mentre risultano in crescita ben tre paesi: il Giappone (+6,8%), la Svizzera (+5,2%) e i Paesi Bassi (+1,9%).

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