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Economia

Settore manifatturiero, produzione e fatturato riprendono slancio

Il 2014 si apre con ottime performance, fotografate dall'indagine di Confindustria Modena. Vola l'export e mostrano segni positivi anche i settori più colpiti dalla crisi, come tessile e ceramico. Male invece biomedicale e alimentare

L'Assemblea di Confindustria Modena, oltre ad applaudire la nuova presidenza di Valter Caiumi, è stata come da tradizione l'occasione per un report sui dati economici della manifattura modenese. Dati che, presi con le dovute cautele, consentono di dipingere un quadro di ripresa, quantomeno rispetto ai mesi più bui degli scorso anni di crisi della produzione e delle esportazioni.

Il trimestre appena trascorso ha infatti registrato un incremento della produzione (+3,2% rispetto al 1° trimestre del 2013) e del fatturato (+9,6%). Ancora più significativo l’incremento dell’export, che riporta un +11,3%. In linea poi con lo scorso trimestre, si assiste a una sostanziale stazionarietà del livello del portafoglio ordini totale (+0,9%), mentre è in flessione dell’1,1% il livello di fatturato proveniente dal mercato interno.

Anche l’occupazione registra una sostanziale stazionarietà (+0,9%). Va tuttavia osservato che questo valore, come è possibile rilevare dalla tabella sopra riportata, registra incrementi costanti, anche se lievi, a partire dal 2° trimestre 2013. In linea con ultime rilevazioni, analizzando questi dati, il quadro che emerge dell’industria manifatturiera modenese nel suo complesso è quello di una realtà eterogenea, dove i diversi comparti hanno dinamiche diverse tra loro e anche al loro interno.

I SETTORI - Il metalmeccanico ha registrato un incremento di tutti i principali indicatori economici, a esclusione del portafoglio ordini proveniente dal mercato interno (-2,6%). Tutti gli altri valori hanno il segno più rispetto al 1° trimestre del 2013: 4,6% la produzione, 14% il fatturato, 10,2% le esportazioni, e 4,2% il portafoglio ordini provenienti dal mercato estero. In aumento anche il livello dell’occupazione che, nel trimestre in esame, ha fatto segnare un +1,1%.

Il settore tessile-abbigliamento evidenzia incrementi della produzione sia in quantità (+2,7%), sia in valore (+0,4%), consolidando una tendenza già manifestatasi nelle rilevazioni precedenti. Le esportazioni aumentano di oltre 11 punti percentuali (+11,3%) e l’occupazione è in sostanziale tenuta (+0,6%). 

Segnali preoccupanti arrivano invece dal settore biomedicale che, dopo alcuni anni di crescita a doppia cifra, nel primo trimestre di quest’anno mostra dati negativi sul versante della produzione (-2,8%) e su quello del fatturato (-5,7%), oltre che riguardo al portafoglio ordini esteri, che subisce una contrazione di oltre sei punti percentuali (-6,3%). Anche il livello delle esportazioni riporta una consistente flessione (-4%). In discontinuità rispetto agli altri indicatori, è il mercato interno che evidenzia un leggerissimo segno positivo (+0,3%), così come il livello dell’occupazione che registra un aumento più consistente (+3%).

In controtendenza rispetto alle scorse rilevazioni, il settore ceramico registra un andamento sostanzialmente positivo di quasi tutti gli indicatori economici, tranne la produzione che risulta in calo (-1,5%). Si segnala, infatti, un incremento del fatturato (+6%), delle esportazioni (+8,8%), del portafoglio ordini proveniente dal mercato interno (+1%) ed estero (+3,8%).

Non positivo  invece l’inizio d’anno per il settore alimentare, che evidenzia una diminuzione di quasi tutti i principali indicatori, dalla produzione (-3,3%) alle esportazioni (-3,3%). L’occupazione risulta senza variazioni (-0,1%). Lievemente favorevole, invece, l’andamento del fatturato, che segna un aumento dello 0,6%. 

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