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Economia

Sospetto riciclaggio e trasferimenti verso i paradisi fiscali, Modena e l'Emilia sempre più in "rosso"

Anche nell'ultimo trimestre il report nazionale presenta un peggioramento delle statistiche locali circa le operazioni sospette. La Cgil: "Urgono tavoli istituzionali"

In questi primi giorni di ottobre l'Unità Speciale Uif della Banca d'Italia, rende noti i dati raccolti in materia di antiriciclaggio. L'ultimo Report riporta le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette di riciclaggio, raccolte nel primo semestre 2018. Dati perciò "freschi ma scottanti", come li definisce Franco avatti della Cgil modenese, che costantemente tiene monitorato questo particolare fenomeno che disegna una faccia nascosta e velenosa della nostra economia, che deve essere ben valutata e compresa nelle sue mosse quotidiane, per essere davvero e meglio contrastata. La Cgil, da tempo, insiste e propone nel merito, di attivare tavoli istituzionali in ogni nostro territorio coinvolgendo il mondo delle imprese e delle professioni.

I numeri del report Uif ci confermano fra le regioni più "rosse" e ci danno le specificità di ogni nostra provincia. Inoltre,le Prefetture potrebbero integrarli con ulteriori elementi utili. Il dato nazionale registra un incremento del +5,3% delle segnalazioni di riciclaggio sospette e di un +31,7% quelle relative al sospetto finanziamento del terrorismo internazionale. 

L'Emilia Romagna si consolida al 5° posto fra le regioni - dopo Lombardia, Campania, Lazio e Veneto - però prima fra le cinque regioni citate per l'incremento, nel semestre scorso, di un 9,73% (vedi allegato). La Banca d'Italia ha ricevuto dalle nostre province 3.563 segnalazioni contenenti ben 16.390 operazioni finanziarie sospette. Vale a dire che da questa regione ne segnalano 91 ogni giorno (domenica compresa) come dire 3,8 ogni ora che passa. Peraltro, l'indice di rischio valutato dall'Uif è per il 63% delle operazioni segnalate, considerato "medio-alto". Le nostre province sono così classificate: Bologna con 792 segnalazioni, Parma con 559, Modena con 546, Reggio Emilia con 446, Rimini 376, Ravenna 262, Forlì-Cesena 215, Piacenza 202, Ferrara 165. 

Concretamente,di cosa si tratta? Le azioni sospette di riciclo malavitoso riguardano operazioni finanziarie, nell'ordine, specificate con bonifici bancari, vendita/acquisto di titoli, traffico di azioni societarie, uso di assegni, versamenti in contanti. Ancor più interessante è il chi/quali settori sono più "attivi" nel riciclo: edilizia e industria, con importi medi di 67.865 euro; poi il commercio, intermediari finanziari, imprese agricole. Cioè, osservando sindacalmente, si tratta dei settori più coinvolti nel lavoro nero/irregolare e nelle denunce per evasione contributiva e fiscale. 

In chiusura, il report Uif aggiorna la mappatura delle regioni e province maggiormente coinvolte nel traffico dei bonifici finanziari verso o provenienti dai Paesi cosiddetti paradisi fiscali". La provincia più "rossa" è Modena, con circa l'11-15% del totale dei bonifici con l'estero che vanno/vengono dai paradisi.

"Tante e troppe nostre imprese sono coinvolte nelle segnalazioni sospette e, specularmente, troppo poche sono le ditte emiliane che aderiscono alle "buone pratiche" rivolte alla trasparenza, regolarità e legalità gestionale come, ad esempio, l'adesione agli "elenchi di merito", alle liste del "rating di legalità", alle "white list". Urgono perciò - insiste Franco Zavatti della Cgil - concreti confronti territoriali fra istituzioni, rappresentanze delle imprese, delle professioni e sindacali, per leggere quei dati settore per settore ed attivare azioni concrete e possibili di prevenzione e di convincimento per la legalità". 

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