Riciclaggio e paradisi fiscali, a Modena un record poco lusinghiero
La nostra provincia ai vertici in Italia per segnalazioni di traffici illeciti di denaro. Emilia Romagna al quinto posto, Modena seconda solo a Bologna, con 692 segnalazioni nell'ultimo anno. Zavatti (Cgil): “Intervenire prima che il bubbone diventi cancro”
Il mese di maggio si chiude con il quadro dei dati offerto dall’Unità Antiriciclaggio della Banca d'Italia relativi all'ultimo semestre 2014. Numeri come sempre allarmanti: nel solo semestre alle spalle, sono state 34.118 le segnalazioni per sospetto riciclaggio sporco e 62 quelle relative a sospetto finanziamento del terrorismo internazionale. La stragrande maggioranza delle segnalazioni sospette provengono - sia per il panorama nazionale ma, più o meno, anche regionale - per il 95% da sportelli bancari, postali e assicurazioni; il 3% da notai; il 1,6% da gestori case da gioco e scommesse o commercio oro; solamente lo 0,2% da commercialisti, ancora meno da revisori dei conti per 0,1%; percentuale irrilevante da avvocati.
Si completa così il quadro per l'intero 2014 e nella nostra regione si conferma un allarme crescente, rilanciato come ormai accade periodicamente dalla Cgil regionale, che ha divulgato i dati. Nell'ultimo anno, dall'Emilia Romagna sono state ben 4.760 le segnalazioni su sospetto riciclaggio: 5° regione in Italia, pari merito con la Toscana. Dopo le 1.077 dalla provincia di Bologna, è seconda Modena con 692 - più di Catanzaro, Avellino, Foggia e Brianza - poi Reggio Emilia con 593 e Forlì con 552. Commercio, agricoltura edilizia ed industria i settori più martoriati, in particolare per quanto riguarda bonifici, compra/vendita di titoli, versamenti assegni.
Sul totale della movimentazione dei "bonifici sospetti" e segnalati, quelli provenienti da Paradisi Fiscali, vede l'Emilia Romagna nella media delle altre regioni del nord, ma con la provincia di Modena - prima ed unica in regione - nella fascia rossa che ci assegna dal 15 al 18,4% di bonifici sospetti in arrivo da quei Paesi.
Molto peggio per ciò che riguarda la quota dei bonifici verso i Paradisi. Modena è posta nella più alta fascia in assoluto di rischio con l'emissione verso quei Paesi sospetti, tra il 18,3 e 32,3% del totale dei bonifici segnalati. Anche in questo caso, Modena è al picco in Emilia e nell'intero Nord, assieme a poche province di Liguria e Piemonte.
“Prima che il bubbone diventi cancro, va affrontato presto e seriamente - ha dichiarato Franco Zavatti della Cgil - E' urgente definire una sede autorevole e rappresentativa - regionale e provinciale - che analizzi a fondo questi dati, queste tendenze, i soggetti coinvolti e destinatari, le modalità prevalenti, le possibili radici e contromisure condivise. Le cosiddette "buone pratiche" per la crescita forte e pulita. Sull'antiriciclaggio, oltre alle istituzioni territoriali, è evidente che occorre coinvolgere attivamente Associazioni delle Imprese, delle Banche, delle Camere di Commercio, dei Professionisti”.