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Turismo in ripresa Modena, ma dopo il covid manca ancora all'appello un visitatore su tre

Secondo i dati regionali sui flussi nel 2021 una ripresa c'è stata, ma mancano ancora un terzo dei visitatori del periodo pre-pandemia

I dati sul turismo diffusi dalla Regione Emilia-Romagna e riportati nel Rapporto economico sulla provincia di Modena elaborato dalla Camera di Commercio mostrano le grandi difficoltà di uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia. Un comparto che cercando di ritornare alla normalità dopo le chiusure del 2020 e che deve sostanzialmente ripartire da capo dopo anni di crescita, a seguito di un percorso non semplice. Per il territorio modenese i flussi turistici sono sempre stati oggetto di discussione e critica: troppo bassi per il potenziale che la provincia potrebbe esprimere, tra cultura, enogastronomia e motori. Proprio quando il cammino intrapreso sembrava dare i primi frutti, è arrivato il covid a far cadere il castello di carte.

In regione gli arrivi di turisti nel 2021 sono aumentati del +40,7%, per un totale di 7.984.213 presenze. Tuttavia il raffronto con il 2019 appare ancora negativo, con un calo del -31,2%. Questa dinamica indica quanto profonda sia stata la crisi del settore indotta dall’emergenza sanitaria. La provincia di Modena supera il trend regionale, arrivando a 476.959 presenze nello scorso anno pari ad un incremento tendenziale del 48,8%, ma anche in questo caso il confronto con il 2019 rimane negativo (-33,9%).

La ripresa è più marcata negli esercizi alberghieri (+49,8%), in particolare negli alberghi da quattro a cinque stelle, tuttavia avendo perso maggiori quote di turisti nel 2020 il confronto con il 2019 rimane peggiore (-36,0%). Negli esercizi extralberghieri la crescita raggiunge il 43,9% trainata dagli alloggi in affitto, il confronto con il 2019 è meno drammatico (-20,2%) avendo perso meno turisti durante i primi mesi della pandemia. Nonostante siano in aumento le presenze, non crescono in proporzione le notti trascorse nelle nostre strutture ricettive, infatti salgono del 42,3% e con 1.255.931 pernottamenti la permanenza media di ciascun visitatore scende a 2,6 notti.

L’andamento mensile rispecchia chiaramente l’evolversi dei contagi e delle relative restrizioni, con il minimo afflusso fino al mese di aprile, seguito da un parziale ritorno alla normalità da maggio in poi grazie ai vaccini e alla bella stagione, con un picco di 63.000 presenze nel mese di ottobre. Tra le diverse zone della provincia, il comune capoluogo ha beneficiato maggiormente della ripresa dei flussi turistici, con un incremento del 62,1% rispetto al 2020, ma rimane ancora negativo se confrontato con il 2019 (-37,0%); molto dinamici anche Campogalliano (+57,5%) e Maranello (+48,0%). Si notano crescite più contenute, ma sempre tra il 10% e il 20%, nella zona montana e collinare in quanto nel 2020 erano stati i comuni che avevano registrano minori diminuzioni rispetto al resto della provincia.

Riguardo alla provenienza, il 79,1% dei turisti che visitano Modena proviene dall’Italia, con una crescita del 44,1%. In particolare le regioni di provenienza con le quote maggiori risultano l’Emilia-Romagna che sale del 35,3%, la Lombardia del +53,9% e la Toscana del +7,7%. Dall’Unione Europea proviene il 14,6% dei visitatori; essi registrano incrementi più elevati rispetto agli italiani in quanto l’afflusso dall’estero in quel periodo si era quasi azzerato (+74,2%). I paesi di maggior affluenza sono i Paesi Bassi (+97,8%), la Francia (+80,3%) e la Germania (+78,4%). Infine quote minori provengono dai paesi europei non appartenenti alla UE (+63,2%) e dai paesi extraeuropei (+58,6%), questi ultimi trainati in primis dagli Stati Uniti (+184,4%).

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