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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Spending Review: il debito pro capite dei modenesi è di 213 euro

Nella classifica delle città più indebitate d'Italia Modena brilla per parsimonia: solo 39 milioni il debito del nostro Comune, che spalmato sui residenti ammonterebbe a 213 euro a testa, contro i quasi 4mila di Torino

Chi l’avrebbe detto che Modena fosse una delle città capoluogo meno indebitate d’Italia? In questi tempi di spending review e di tagli drastici e scriteriati la città della Ghirlandina si toglie una piccola soddisfazione, guadagnando un ottimo sestultimo posto nella classifica di indebitamento dei comuni italiani. La lista, diffusa dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre, è guidata dal capoluogo piemontese, che segna un debito complessivo di quasi 3 miliardi e mezzo di euro, per un valore pro capite di 3806 euro: una cicala, si potrebbe pensare, ma come Milano, (secondo posto e un debito di 3348 euro a testa), le due metropoli subiscono lo scotto delle ingentissime spese dell’organizzazione delle Olimpiadi Invernali (Torino 2006), e dell’Expo (Milano 2015).

Modena invece si gode beata la sua posizione di fanalino di coda, meritata grazie ai (soli!) 39 milioni di debito complessivi: con 213 euro a testa i modenesi potrebbero sanare completamente il deficit di bilancio del comune, ma dubitiamo di trovare molti volontari alla causa. Meglio di Modena per il basso indebitamento pro capite fanno solo, nell’ordine, Olbia, Barletta, Brescia, Enna e Caltanissetta, che chiude la classifica con 37 euro per cittadino e l’invidia di tutti gli altri sindaci italiani.

Ma non sempre le cose sono chiare come sembrano, e Giuseppe Bortolussi, segretario dell’Associazione Artigiani di Mestre, tiene a sottolineare come questi dati “non sempre riescano a fotografare con precisione la situazione di indebitamento dei Comuni. Infatti, non sono poche le Amministrazioni di tutte le appartenenze politiche che da tempo hanno deciso di trasferire fuori bilancio alcune società, scaricando su quest’ultime situazioni debitorie che altrimenti sarebbero computate  sul bilancio comunale”. Quel che è certo però, conclude Bortolussi, è che negli ultimi 15 anni “sono aumentate le funzioni e le competenze in capo ai Sindaci, con il risultato che questi ultimi hanno dovuto, per mantenere la qualità e la quantità di questi servizi offerti ai cittadini, od indebitarsi od aumentare le tasse e le tariffe locali”.

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